Ieri sera il presidio permanente sulla rotonda “4 giugno”, in via Panoramica è stato definitivamente sgomberato dagli stessi manifestanti, che stanchi di essere rimasti in pochi a mandare avanti la loro protesta, hanno dato alle fiamme il gazebo da loro stessi impiantato.
Le festività natalizie hanno allontanato ulteriormente le persone dalla lotta per la chiusura della discarica di Cava Sari, e gli stessi cittadini rimasti hanno affisso uno striscione: “Per la vostra indifferenza il presidio muore”. Era dalle calde notti di ottobre infatti che le sempre le stesse facce passavano le notti in bianco sulla rotonda, e lottavano per la causa di circa 30.000 persone.
La signora Rosaria afferma: «Io sono una mamma che non ha mai mollato, anche a Capodanno, con la mia famiglia, ero qui a brindare per un nuovo anno, diverso da quello passato. Non mi sono arresa, ma sono stanca di trascurare la mia famiglia, mentre c’è chi se ne frega e non è mai venuto».
Allo stesso modo le sorelle Teresa e Maria dicono: «Noi non verremo più. Siamo qui dal primo giorno, e ci avvilisce che la maggior parte dei cittadini non sia stata compatta in questa protesta, che poteva essere vinta solo con la partecipazione di tutti».
Stefania invece, pronuncia parole di disillusione: «Non accetterò mai l’ingiustizia afflitta alla mia terra, a questa terra che mi ha dato i Natali, dove sono sepolti i miei cari, dove ho avuto i miei primi amici e dove la mente si è aperta alle prime idee. Ma se il popolo non ha partecipato più, significa che questa ingiustizia non lo sdegna, e allora viva la democrazia, viva l’Italia!».
Giovanna Sorrentino