Il vice coordinatore vicario del PdL, Antonio Iannone, in una nota analizza i risultati che hanno riguardato i 43 Comuni della provincia di Salerno. «Se è vero che l’analisi del voto va condotta confrontando i risultati con gli omologhi precedenti elettorali, il PdL segna un significativo avanzamento. Prima di questa tornata tra i 43 sindaci ve ne erano solo 8 appartenenti al PdL, oggi i sindaci iscritti al partito sono 12 e rappresentano una popolazione ben superiore a quella precedente. Nei due Comuni con popolazione superiore ai 15mila abitanti, Salerno e Nocera Inferiore, si evidenzia una progressione delle liste: a Salerno le liste che afferiscono al PdL segnano una percentuale di circa il 24% (alle elezioni del 2006 An e Forza Italia segnarono complessivamente il risultato del 13%); a Nocera Inferiore le liste del PdL superano il 55% (alle precedenti elezioni comunali An e Forza Italia segnarono complessivamente un risultato del 16% e il centrosinistra vinse al primo turno con il 63%). Leggere analisi dettate dalla volontà di deformare la realtà allo scopo di mettere il cappello su risultati positivi che non esistono, è veramente stucchevole. Astraendo il dato di Salerno, che certamente non è ascrivibile al centrosinistra, è evidente che il Pd e la parte demitiana dell’Udc conoscono un momento di estinzione politica: a Nocera Inferiore il Pd riesce ad essere terzo dopo il terzo polo, l’Udc demitiano raccoglie un incommentabile 1,82%. La debacle degli esperti servitori del leader in erba di Nusco è completata dalla perdita di Contursi e di Vallo della Lucania, dove il consigliere regionale Cobellis, perdendo con il suo candidato Romaniello, cala di peso (politico) come succede nelle migliori saune lituane».