Ercolano. Una settimana è bastata ai volontari della vigilanza ambientale della città degli Scavi per tornare in prima linea contro gli illeciti nel campo specifico in cui operano. A dirlo anche alcuni cittadini che si sono detti compiaciuti che gli operatori volontari fossero tornati in strada a lavorare. Tant’è che il lavoro si è da subito identificato come necessario, dato che sono stati diversi gli illeciti segnalati dalle pattuglie della vigilanza ambientale volontaria dell’Aeop. La stessa ha coinvolto, attraverso un protocollo d’intesa, anche gli operatori della sede nazionale del nucleo volontario dell’Aisa (Associazione Italiana Sicurezza Ambientale) messi a disposizione dal presidente Tommaso Mariniello e dal presidente regionale della Campania Giovanni Cimmino, al fine di potenziare l’attività di controllo sul territorio. Cittadini che oltre a dirsi entusiasti hanno chiesto il modo per mettersi in contatto con gli operatori
per segnalare da sé reati che possano riscontrare direttamente. Entusiasti più degli stessi amministratori ercolanesi dato che questi ultimi hanno impiegato diversi mesi a sbloccare fondi già assegnati all’associazione per il servizio di vigilanza ambientale. Gli stessi che stanno trovando mille difficoltà per confermare una convenzione per un servizio chiaramente necessario, e da loro stessi attivato nel 2011. Tanto che per ora hanno già sfrattato i volontari dalla stanza affidatagli come sede.
Bastano i dati a confermare questo assunto. Nel periodo in cui la vigilanza ha operato prima della sosta forzata, le strade della città avevano raggiunto un grado di pulizia che non si riscontrava da anni. Un punto di riferimento per cittadini ed esercenti. Questa settimana di ripresa del servizio è stata sintomatica in tal senso. Con l’assenza del servizio la città è tornata un immondezzaio. Punti che sono diventati discariche a cielo aperto come il lagno di via Luigi Palmieri o il prolungamento di via Aveta.
Nella giornata di sabato i volontari hanno rinvenuto diverse sacche colme di amianto abbandonate ai margini dello stadio di calcio. Gli stessi hanno dovuto provvedere a circoscrivere in maniera elementare l’area, data la risposta negativa in tal senso da parte dei pochi uomini a disposizione del comando della polizia municipale.