Honduras che resiste, al giardino Materdei concerto di Karla Lara
Domenica, a partire dalle 18.00 presso l’ex Convento delle Teresiane, il tributo della famosa cantautrice honduregna al suo popolo che lotta per la libertà e l’autonomia
Fervono i lavori all’ex Convento delle Teresiane di Materdei per ripristinare, dopo il giardino, anche gli ambienti da destinare alle attività sociali in cantiere. Quello che sta accadendo nel quartiere delle Quattro Giornate può essere considerato un vero e proprio miracolo e questo grazie al lavoro del Comitato Abitanti Materdei e delle tante associazioni che ad esso si affiancano (Via Nova, Sab Kuch Milega, Tingel Tangel, Comitato Gentori VI Circolo, Rete Sanità, Collettivo Italia Centro America).
Un luogo risorto dall’oblio, che si sta configurando come centro sociale e culturale fra i più propositivi dell’intero panorama cittadino. Lo dimostra il cartellone ricco di iniziative che proporrà, dopo il successo dell’evento del 5 ottobre in occasione dei festeggiamenti per il primo compleanno del Giardino, con la partecipazione della Contrabbanda di Luciano Russo e l’esibizione serale dei Posteggiatori Tristi, “L’Honduras che resiste” una iniziativa di solidarietà al popolo honduregno che lotta per la libertà e l’autonomia prevista per domenica 13 ottobre a partire dalle 18. La serata sarà impreziosita dal concerto della famosa cantautrice honduregna Karla Lara e dalle sperimentazioni musicali di Sab Kuch Milega. Verrà infine presentato un corso di formazione per gli osservatori di diritti umani proposto dal Collettivo Italia Centro America.
“Voglio per prima cosa ringraziare tutti gli artisti che mi hanno sostenuto in questo percorso. La Contrabbanda di Luciano Russo, Fulvio de Innocentis, i Posteggiatori Tristi, King Abou, Paco, Ryan, Spring Dooley, Alessio Alvino hanno sposato questa causa con grande entusiasmo e, grazie alla loro arte, siamo riusciti a creare un’atmosfera magica. È un qualcosa di speciale quello che stiamo realizzando insieme all’ex Convento – dice Gianluca Guarino della Sab Kuch Milega – perché forse per la prima volta, diverse realtà riescono a collaborare in maniera armoniosa e proficua per offrire quegli spazi di socialità pubblici e gratuiti, di cui ormai è sempre più difficile godere”.








