Il 54enne Gennaro Parisi, il parcheggiatore ucciso a Napoli in via Piave aveva contatti diretti con il boss Carlo Tommaselli.
Un omicidio mirato e strategico, con un obiettivo di fare terra bruciate intorno all’esponente del clan Tommaselli. Parisi era uno dei suoi contatti con il territorio. Bisognava impedire il contatto tra boss ed il suo retroterra criminale per isolarlo. Impedire il sostegno materiale e affettivo, tagliare ogni contatto con la sua famiglia, un modo per costringerlo ad uscire allo scoperto.
Diverse le ipotesi sull’omicidio del parcheggiatore abusivo, anche quella di una vittima caduta accidentalmente sotto i colpi dei killer che avrebbero avuto un altro obiettivo.
Parisi era un uomo formalmente ai margini dei clan che si affacciano sul versante occidentale, certamente non doveva essere così per chi ha armato la mano dei killer. Parisi doveva essere stato individuato come un uomo molto vicino a Carlo Tommaselli, presunto boss emergente nell’area Soccavo-Pianura.
Alla luce di quanto accertato dagli investigatori cadono anche le ipotesi di eventuali collegamenti con un un altro omicidio, commesso a Napoli mercoledì scorso, in via Cerlone, dove è stato ucciso Ciro Mercurio, pregiudicato ritenuto elemento di spicco del clan Grimaldi.