Convegno pari opportunità nelle Forze Armate

Flora Beneduce“Pari opportunità nelle Forze armate, prospettive di genere”, organizzato dalla Commissione Pari Opportunità della Regione Campania. “È per me un privilegio essere qui a parlare di donne e del terreno – fino a qualche decennio fa – minato sui cui si muovono le richieste del genere femminile. Le pari opportunità sono state a lungo un tabù La vicenda dell’ingresso nelle Forze armate ne è una testimonianza: è stato un processo lento, dibattuto, osteggiato”. Questo l’incipit dell’ intervento di Flora Beneduce, consigliere regionale FI.

“L’Italia, infatti, registra un ritardo notevole rispetto a tutte le potenze occidentali, tanto che il disegno di legge per l’istituzione del servizio militare volontario femminile, presentato il 15 gennaio del 1997, entra in vigore solo tre anni dopo. Il testo prevede, comunque, la realizzazione del principio delle pari opportunità uomo-donna, nel reclutamento del personale militare, nell’accesso ai diversi gradi, qualifiche, specializzazioni ed incarichi del personale delle Forze Armate e del Corpo della Guardia di Finanza.

Una volta sdoganata questa frontiera di diritti, migliaia di giovani donne scelgono di entrare nel mondo della Difesa Oggi il personale femminile è irrinunciabile per l’apporto di umanità, professionalità, competenza, preparazione e intelligenza che offre al settore. Le donne hanno una capacità incredibile di analizzare i contesti, studiare le realtà e gli scenari in cui sono impiegate e spesso diventano indispensabili per raggiungere particolari obiettivi. Le donne sono una risorsa e la possibilità di utilizzare il loro immenso potenziale è un’occasione di crescita per tutta la nazione”.

L’obiettivo del seminario è illustrato egregiamente dall’organizzatrice Francesca Beneduce, presidente della Cpo campana. “Con questo incontro-dibattito segniamo un’altra significativa tappa del percorso intrapreso ormai da qualche anno dalla nostra Commissione – spiega – . Intendiamo, infatti, diffondere la cultura del rispetto che passa necessariamente per il radicamento e la diffusione di valori sani e per la consapevolezza della cultura della memoria storica. Fin dal 1960 le donne sono state ammesse all’esercizio di tutte le professioni ed impieghi pubblici con l’esclusione della difesa militare dello Stato, infatti è solo dal gennaio 2000 che le Forze Amate hanno consentito l’accesso al personale femminile.

La donna che veste l’uniforme a difesa di uno Stato, incarna concretamente il riconoscimento del pieno diritto di cittadinanza e di parità di trattamento tra uomo e donna”.

 

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