Bagnoli, l’inchiesta: la periferia abbandonata

bagnoli_napoliBagnoli in ginocchio, umiliata e violentata da politiche industriali senza scrupoli capaci in pochi anni di avvelenare una delle aree più rappresentative dell’hinterland partenopeo. Inoccupazione, degrado socio-culturale e carenze igienico-sanitarie minano quotidianamente la serenità di una periferia da troppo tempo abbandonata a se stessa dalle istituzioni. Allora perché meravigliarsi, con estrema ipocrisia, delle spiagge trasformate in discariche, dei livelli di inquinamento delle acque costiere, del sudiciume che vergognosamente soffoca Bagnoli.

Un perimetro urbano dove i cittadini si trovano continuamente ad osteggiare l’anarchia comportamentale di buona parte delle nuove leve indigene orfane di concreti riferimenti istituzionali. Se ne resti a Roma il buon Renzi e non offenda la dignità di chi ha creduto e investito nella propria realtà d’origine, si astenga il globe trotter della scuola dell’obbligo non che ritrovato sindaco di Napoli Lugi De Magistris dal prendere in giro chi , onesto contribuente, non chiede altro che di vivere in un paese più civile dove il diritto alla vita non diventi inutile elemosina. Si torni a credere in Napoli e nei sobborghi che colorano la capitale del meridione investendo in modo da creare sana occupazione e quindi crescita esponenziale del territorio. Il resto è retorica, noia e Napoli in questo particolare frangente storico non può permetterselo: nello stallo dei vari progetti europei si è attesa in vano una rinascita che non poteva provenire dal “nulla”.

Si interroghino i politici locali e lo facciano , una volta tanto, nel tentativo sincero di salvare il salvabile in un oceano di inefficienze e ingiustificabili omissioni amministrative. Della serie :l’intera area partenopea galleggia nel guano più oscuro tentiamo almeno di evitarle “l’onda”.

Alfonso Maria Liguori

Donazione sostieni il Gazzettino Vesuviano