Autista dell’ANM sfregiato da un utente insofferente durante una pausa nello stazionamento di Piazzale Tecchio. Autore dell’aggressione il 56enne Vincenzo Visco che non ha saputo fornire altre spiegazioni al folle gesto se non quella della rabbia accumulata per l’attesa eccessiva del bus. Lesioni permanenti sul volto del dipendente ANM che rischia persino un occhio.
Questo il risultato di controlli insufficienti, di presidi mobili delle forze dell’ordine richiesti in zona da anni ma ad oggi inesistenti e soprattutto dell’anarchia comportamentale in cui Napoli sembra ultimamente essere sprofondata.
A complicare ulteriormente la già caotica esistenza dei partenopei fiction come Gomorra: per chi non ha la serenità necessaria per capirne il messaggio sociale essendo da anni abbrutito da assenze istituzionali e disfunzioni governative rilevanti le figure carismatico – criminali come quelle protagoniste di Gomorra diventano modelli paradossalmente da emulare per avere finalmente “voce in capitolo”, ovvero la possibilità di reagire almeno una volta nella vita dopo aver subito ingiustizie di ogni genere.
Niente di più assurdo e forviante: la camorra non è altro che un cancro sociale dalle metastasi devastanti e spesso difficilmente individuabili all’interno della cosiddetta società civile. Nella miseria, nella mala politica, nella corruzione e soprattutto nell’ignoranza come una scrofa la malavita organizzata si ingrassa abbagliando i giovanissimi con le lusinghe di una vita dorata a fatica zero.
Poche centinaia di euro, forse uno scooter o un’auto : tanto vale per i camorristi la vita di un giovane. Un iter di morte che nel migliore dei casi , quando si riesce a non essere ammazzati, conduce inesorabilmente in carcere. Un prezzo troppo alto da pagare per chi si affaccia alla vita, una responsabilità enorme per chi avrebbe dovuto governare con coscienza e palesemente non l’ha fatto.
Allora basta con la retorica domenicale, con i monologhi scontati e con il nascondere la verità alla gente onesta di Napoli : il sistema camorra non si compone solo di camorristi altrimenti sarebbe stato debellato da decenni. A mangiare di questo pane insospettabili professionisti, imprenditori e politici più rei nei confronti della comunità degli stessi criminali di strada.
Alfonso Maria Liguori