In una riunione svoltasi negli uffici di Palazzo Farnese -in presenza di una delegazione composta da Luigi Cuomo presidente di Sos Impresa-Rete della legalità; Giuseppe Trotta, Carmine Iovine e Mauro Malafronte del presidio stabiese di Libera- il Sindaco Antonio Pannullo ha confermato la totale disponibilità, già manifestata in campagna elettorale, per l’avvio del progetto del circolo intercomunale della Legalità.
Una disponibilità, quella del primo cittadino stabiese, non solo politica ed istituzionale ma anche personale: “Accolgo con favore l’ istituzione del Circolo della legalità sulla scorta del protocollo d’intesa firmato dal Commissario prefettizio Claudio Vaccaro. Un presidio di legalità che avrà altresì uno straordinario compito per diffondere in città cultura della legalità e lotta al crimine organizzato”.
Istituito formalmente lo scorso 12 gennaio con un protocollo d’intesa sottoscritto dal comune di Castellammare – all’ epoca guidato dal commissario straordinario Claudio Vaccaro- e dalle associazioni Sos Impresa-Rete per la legalità e Libera, il circolo intercomunale della legalità nasce al fine di favorire l’ottimale realizzazione delle azioni antimafia attraverso la messa a sistema e l’implementazione delle capacità e delle esperienze già presenti sul territorio.
Il progetto dovrebbe pertanto essere operativo nei prossimi mesi, coinvolgendo associazioni, scuole, forze dell’ordine, parrocchie, parti sociali e sindacali, singoli cittadini, affinché si costruisca una rete permanente di presidio antimafia e di cittadinanza attiva. Nelle prossime settimane saranno avviati i primi contatti operativi tra l’amministrazione comunale e i responsabili nazionali del progetto al fine di individuare le azioni di impulso e programmazione. Si tratta di un programma molto ambizioso, voluto fortemente dal commissario straordinario Claudio Vaccaro ed avallato dal commissario nazionale antiracket ed antiusura Santi Giuffrè. Quello di Castellammare sarebbe il primo circolo della legalità costituito a livello nazionale, peraltro con competenza d’Ambito, inerente i comuni dell’area vesuviana della città Metropolitana di Napoli.
Tra le attività prevalenti, previste dal protocollo d’intesa, oltre alle tradizionali azioni di antimafia sociale, c’è anche l’aiuto ad imprese e cittadini per prevenire e contrastare usura e racket, due fenomeni criminali molto diffusi nel comprensorio stabiese e della penisola sorrentina. Tra gli strumenti attuativi previsti si elencano anche l’organizzazione di iniziative culturali tese a diffondere i temi della legalità democratica nelle scuole e nei luoghi di cultura, nonché l’accompagnamento alla denuncia e la costituzione di parte civile nei processi contro le organizzazioni criminali.