Napoli, il procuratore Luigi Riello: “Qui la ribellione morale tarda ad arrivare”

"Le violenze sconvolgenti che vedono minorenni come protagonisti e vittime sono solo l’ultimo anello di una catena di fatti"

Inaugurazione dell’ Anno Giudiziario a Napoli : duro intervento del Procuratore Capo Luigi Riello. “Il fatto indiscutibile – ha dichiarato Riello . che a Napoli e nella nostra regione i galantuomini siano in numero decisamente maggiore dei delinquenti non può farci credere che l’egemonia culturale sia nelle mani dei primi e non dei secondi. Anzi, purtroppo, è vero il contrario ed è questo il vero aspetto dolente. Perfino in società più omertose e più abituate al dominio della violenza la “parte buona” della popolazione è riuscita a farsi sentire nei momenti topici e a provocare una ribellione morale che qui da noi non scatta mai.




Una ribellione morale come quella che a Palermo, dopo le stragi di Capaci e di via D’Amelio, si tradusse in una forte e inequivocabile reazione civile che sorresse la risposta dello Stato. Qui no, se si eccettuano qualche corteo o fiaccolata a cadaveri caldi. Poi silenzio, anzi un muro di omertà. Non siamo qui per diffondere allarmismi ma nemmeno per nascondere la testa sotto la sabbia e far finta che vada tutto bene. Le violenze sconvolgenti che vedono minorenni come protagonisti e vittime sono solo l’ultimo anello di una catena di fatti pur diversi che concretizzano gravissime ferite al livello di civiltà e vivibilità di questa nostra terra splendida e vitale”.




Dure le parole del Procuratore Capo di Napoli che durante il suo intervento ha lanciato un inequivocabile messaggio ai napoletani, invitandoli a collaborare con la giustizia e a non chinare il capo dinanzi all’arroganza del crimine organizzato : “I tanti cittadini onesti – ha precisato Riello – non rimangano inerti a guardare le azioni dei delinquenti ma facciano anch’essi la loro parte per aiutare le forze dell’ordine e la magistratura ad assicurare la giustizia in questo territorio e garantire i diritti di tutti contrastando la violenza e la prevaricazione di pochi”.

Alfonso Maria Liguori



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Alfonso Maria Liguori
Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.