Inaugurazione dell’ Anno Giudiziario a Napoli : duro intervento del Procuratore Capo Luigi Riello. “Il fatto indiscutibile – ha dichiarato Riello . che a Napoli e nella nostra regione i galantuomini siano in numero decisamente maggiore dei delinquenti non può farci credere che l’egemonia culturale sia nelle mani dei primi e non dei secondi. Anzi, purtroppo, è vero il contrario ed è questo il vero aspetto dolente. Perfino in società più omertose e più abituate al dominio della violenza la “parte buona” della popolazione è riuscita a farsi sentire nei momenti topici e a provocare una ribellione morale che qui da noi non scatta mai.
Una ribellione morale come quella che a Palermo, dopo le stragi di Capaci e di via D’Amelio, si tradusse in una forte e inequivocabile reazione civile che sorresse la risposta dello Stato. Qui no, se si eccettuano qualche corteo o fiaccolata a cadaveri caldi. Poi silenzio, anzi un muro di omertà. Non siamo qui per diffondere allarmismi ma nemmeno per nascondere la testa sotto la sabbia e far finta che vada tutto bene. Le violenze sconvolgenti che vedono minorenni come protagonisti e vittime sono solo l’ultimo anello di una catena di fatti pur diversi che concretizzano gravissime ferite al livello di civiltà e vivibilità di questa nostra terra splendida e vitale”.
Dure le parole del Procuratore Capo di Napoli che durante il suo intervento ha lanciato un inequivocabile messaggio ai napoletani, invitandoli a collaborare con la giustizia e a non chinare il capo dinanzi all’arroganza del crimine organizzato : “I tanti cittadini onesti – ha precisato Riello – non rimangano inerti a guardare le azioni dei delinquenti ma facciano anch’essi la loro parte per aiutare le forze dell’ordine e la magistratura ad assicurare la giustizia in questo territorio e garantire i diritti di tutti contrastando la violenza e la prevaricazione di pochi”.
Alfonso Maria Liguori