Una forte detonazione ha interrotto bruscamente la notte scorsa il sonno dei cittadini in via Iervolino a Poggiomarino : a causare il boato una bomba carta esplosa all’esterno dell’agenzia Immobiliare Giugliano . A dare l’allarme denunciando quanto accaduto alle autorità gli stessi titolari dell’attività commerciale. Hanno trovato la saracinesca annerita e parzialmente danneggiata dalla deflagrazione. Sulla vicenda indagano i carabinieri della Compagnia di Torre Annunziata, che oltre a raccogliere le testimonianze hanno acquisito le immagini delle telecamere di sicurezza al fine di ricostruire l’esatta dinamica del raid e risalire all’identità dei responsabili. Negli ultimi tempi Poggiomarino sembra sprofondata in piena emergenza sicurezza: anche sul fronte della microcriminalità il livello di guardia sul territorio resterebbe altissimo.
Sono lontani i tempi in cui a comandare criminalmente parlando era la famiglia Galasso, capeggiata dall’ex super boss, collaboratore di giustizia da anni, Pasquale. Gli anziani raccontano di come paradossalmente proprio i Galasso garantissero tranquillità nella cittadina vesuviana in cui nessun altro clan avrebbe mai osato compiere furti o rapine. Pasquale Galasso sarebbe stato più volte indicato come anello di congiunzione tra politica, massoneria camorra e servizi deviati. Tra i capi della Nuova Famiglia, braccio destro di Carmine Alfieri, corruttore di politici nazionali e alte cariche dello Stato, in stretti rapporti con la massoneria e (secondo alcuni pentiti) con i servizi, Pasquale Galasso gestirebbe una serie di attività nel settore alimentare non lontano dalla sua Poggiomarino. Quando parliamo di Pasquale Galasso tocchiamo i vertici della malavita campana (e non solo): interessi stratosferici in attività pseudo legali sparse ovunque sul territorio nazionale e all’estero, proventi delle attività illecite secondi solo a quelli di Cosa Nostra, rapporti diretti con Totò Riina negli anni in cui il padrino corleonese rappresentava il deus ex machina della mafia nel mondo.
Parliamo di un volume di affari valutato all’epoca dell’arresto del boss di 1500 miliardi di lire distribuito in società immobiliari, finanziarie e turistiche. Gli attuali pezzi da 90 della mala di Poggiomarino e dei paesi limitrofi proverrebbero tutti dal clan Galasso avendo ricoperto ruoli diversi (killer, prestanome, pusher, ecc.) all’interno dello stesso gruppo criminale per anni.
Alfonso Maria Liguori