L’emergenza sanitaria riguardante il coronavirus ha fermato anche i Pokémon. Proprio così perché, nelle scorse ore, la società Niantic, responsabile della piattaforma Pokémon Go, ha annullato gli “eventi” riguardanti l’ormai famoso gioco per cellulari. Insomma i videogiocatori italiani non potranno partecipare: delusi ed amareggiati i fan del popolare videogame per smartphone che utilizza la realtà aumentata.
Pokémon Go e le palestre virtuali
Gli eventi riguardano il Pokémon Day che ogni anno ricade nei primi giorni di marzo. Pokémon Go aveva dunque annunciato bonus e lotte ottenibili solo in determinate ore e luoghi. Nel dettaglio è uno l’evento cancellato ovvero la lotta raid, un particolare combattimento che avviene nei pressi di una palestra virtuale dove si radunano decine di utenti che si connettono tra di loro e con i server del gioco. Proprio questo sarebbe stato il timore di Niantic e di The Pokémon Company, che detiene i diritti dei mostriciattoli catturabili con le sfere. Se è vero che la palestra è virtuale (può coincidere con monumenti, statue, luoghi d’interesse ed altro ed è individuabile attraverso il gioco), i videogiocatori sono ovviamente reali e, specialmente nelle grandi città come Napoli, Roma, Milano o Torino, si radunano a decine per partecipare agli eventi.
Il messaggio agli allenatori di Pokémon Go
Ebbene, questa lotta, per motivi di sicurezza legati al diffondersi dell’epidemia di coronavirus (Covid-19) non sarà disponibile in Italia, Giappone e Corea del Sud. Ecco il messaggio inviato agli “allenatori” di Pokémon Go: “Il giorno di raid con Nidorino e Gengar è stato annullato in Giappone, Corea del Sud ed Italia. Restate sintonizzati sui nostri canali per aggiornamenti”. Stavolta, insomma, gli appassionati di Pokémon Go di Italia, Giappone e Corea del Sud dovranno rinunciare a catturare e a lottare a causa dell’allarme sanitario. Decine i messaggi di delusione che stanno inondando i social se pensiamo che il Giappone, infatti, è la patria dei Pokémon. Un po’ come organizzare in tutto il mondo la festa della pizza o della pasta ed annullarla proprio in Italia.