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Coronavirus: L’appello del Coordinamento degli Enti di Promozione Sportiva

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Coronavirus: L’appello del Coordinamento degli Enti di Promozione Sportiva

Gli Enti di promozione sportiva italiani rappresentano quasi otto milioni di sportivi nel Paese e stanno affrontando una fase molto difficile, che sta mettendo alla prova tutto l’associazionismo sportivo.

Preoccupazioni, dubbi e la sospensione di molte attività che mettono a rischio il sistema economico gestionale, non solo delle associazioni, ma anche degli operatori del settore sportivo.

Ma in una fase di emergenza come questa la priorità rimane la tutela della salute e dei cittadini, nonché quella di atleti, sportivi, insegnanti, istruttori, oltre a chi è impegnato quotidianamente nel sistema sportivo nazionale.

L’invito da parte di tutti gli Enti di Promozione Sportiva riconosciuti dal CONI, dunque è quello di seguire le indicazioni e ad osservare le misure adottate sulla base delle disposizioni ministeriali e del Decreto emanato per contenere e gestire l’emergenza epidemiologica da COVID-19.

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La comunicazione del coordinamento degli Enti di Promozione Sportiva

“Gli atleti, i volontari, gli operatori dello sport di base sono invitati a rispettare sui territori le misure di emergenza da coronavirus. E’ necessario restare uniti nell’emergenza ed avere pazienza. L’unitarietà del movimento sportivo può dare risposte di consolidata maturità. Superata questa fase difficile ed imprevedibile lo sport tornerà con forza ad esercitare la sua azione educativa con la pratica quotidiana e i grandi eventi.

Il Coordinamento degli Enti di Promozione Sportiva riconosciuti dal CONI, a rappresentanza di quasi otto milioni di sportivi nel Paese, si appella alla propria rete di operatori e atleti per limitare eventi e allenamenti ed attività comunque denominata, nel rispetto delle misure di contenimento del contagio da Covid-19.

Lo Sport, di norma chiamato a unire le persone, oggi ha il compito prioritario di preservarne la salute.

L’appello è rivolto ai nostri territori perché operatori, volontari e atleti abbiano maggiore attenzione nell’osservanza delle misure emergenziali. Lo sport di base tornerà presto a riempire piazze e i luoghi di aggregazione non appena fuori dall’emergenza, partendo proprio dai territori che di più stanno soffrendo l’isolamento”.

Andrea Ippolito

 

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