Che fosse un virus maledetto, che si insinua nelle cellule umane a seguito di contatto, che si propaga attraverso le goccioline fin oltre i 6 metri di distanza e che possa sopravvivere sulle superfici per molti giorni lo sapevamo già. E proprio stando a tutto questo ancora si valuta sulla possibilità di riaprire le scuole e far tornare tra i banchi studenti di ogni età e soprattutto si spera presto di tornare alla normalità.

Ora uno studio americano pubblicato sul Journal of Hospital Infection, invita a riflettere sull’adeguatezza o meno delle pulizie effettuate nelle scuole, nelle chiese e sulle navi da crociera.

I ricercatori del Surgical Infection Research Group della Macquarie University affermano che “Gli ospedali hanno personale altamente qualificato. C’è da chiedersi se gli addetti alle pulizie nelle scuole, se il personale delle navi da crociera, hanno una adeguata preparazione. La ricerca mostra che il fondo delle sedie è una particolare area in cui i batteri o i virus restano in agguato, mentre le persone spesso le sollevano prendendole da sotto per avvicinarle alla tavola, ed è un’area spesso mancata da chi pulisce”.

«Riteniamo che sia così che il contagio spesso si diffonde nella comunità e anche nelle navi» – aggiunge la responsabile della ricerca Karen Vickery e conclude . «È di importanza cruciale inoltre lavare le superfici con sapone prima di disinfettarle».

Quindi massima attenzione e accurata pulizia degli oggetti in metallo, vetro, carta e ceramica sui quali, secondo molti studi, il virus vive fino a 5 giorni e quelli in plastica dove riesce a sopravvivere fino a 9 giorni. Sono soprattutto gli ambienti come le navi, le chiese e le scuole, dove si creano inevitabilmente assembramenti e convive una copiosa comunità, a dover essere sottoposti ad interventi di disinfezione utilizzando opportuni accorgimenti ed un personale adeguatamente preparato. Tuttavia l’avvertimento è rivolto anche agli operatori sanitari affinché non sottovalutino mai l’importanza di una corretta sanificazione del reparto di terapia intensiva luogo deputato per eccellenza alla cura e al contenimento del Covid-19.

Una corretta “pulizia” dunque potrebbe fare la differenza, prevenire criticità e salvare vite umane.

 

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