Anche nelle stanze delle Regione Campania si discute dell’avvio della Fase 2, ma il Governatore Vincenzo De Luca ci va con i piedi di piombo. La decisione non dipende da lui, piuttosto da come si comportano i campani, dal loro rispetto per le misure di contenimento e soprattutto dall’evolversi del contagio.
Alla Regione si segue con attenzione l’andamento della malattia con il suo saliscendi di numeri, tra contagiati, isolati, ricoverati, deceduti e guariti. Il Governatore non ha dubbi, non ne ha mai avuti: prima di tutto la salute pubblica, ad ogni costo. Per De Luca, va tutelata l’intera comunità ed in particolare i soggetti deboli, ma ciò non significa che non si stia pensando ad una graduale riapertura delle attività produttive.
Gli ultimi dati sono incoraggianti e se la situazione dovesse migliorare, la Fase 2 potrebbe scattare anche in Campania e ancora prima della fatidica data del 4 maggio. Si punterebbe, in primis, sui settori della balneazione, visto che siamo prossimi ormai alla stagione estiva, e dei cantieri.
A conferma di questa volontà la task force della Regione ha avuto un primo incontro con l’Associazione Costruttori e operatori balneari e della cantieristica (cui seguirà lunedì prossimo quello con il comparto edile dell’artigianato) al fine di poter analizzare la situazione ed individuare, “verificare le criticità e organizzare protocolli di sicurezza” che garantiscano una riapertura e allo stesso tempo siano in grado di tutelare lavoratori e cittadini campani.
“Sono stati confronti utilissimi – ha dichiarato il Presidente De Luca – e va sottolineato con soddisfazione lo spirito di collaborazione e di responsabilità manifestato da tutti. Continueremo a raccogliere indicazioni e a seguire la linea annunciata, sul doppio binario che dovrà unire alla ripartenza le indispensabili garanzie sanitarie per tutti”.
Altro settore fondamentale, da aprire sempre in maniera graduale e con grande attenzione anche quello del cibo da asporto e del delivery.
Tuttavia De Luca resta vigile, consapevole di quanto sia importante questa decisione e di quanto la voglia irrazionale di tornare ad una normalità spinga a richieste sempre più pressanti e precipitose e con una nota a sua firma chiarisce: “La situazione è preoccupante in alcune realtà della provincia di Napoli, dove nei giorni scorsi si sono registrati comportamenti poco responsabili da parte di gruppi di cittadini. E’ evidente che il permanere di situazioni di rischio renderebbe inevitabili misure territoriali di quarantena ancora più pesanti”.
Il governatore non è intenzionato ad abbassare la guardia, anzi rincara la dose, invitando le forze dell’ordine a continuare a vigilare sempre con grande attenzione.
Al vaglio della task force anche il settore balneare, che scalpita in questi giorni, complice anche il bel tempo, e che senza l’emergenza Covid-19 si sarebbe già avviato con successo. Ripartire per gli operatori del settore non sarà cosa facile. Sulle spiagge sarà necessario adottare le opportune misure di distanziamento, riorganizzare spazi e servizi per tutelare la salute dei bagnanti.
Intanto, in attesa di conoscere come procederà il contagio nelle prossime settimane, alla Regione si continua a lavorare assiduamente ad “un Piano regionale di controlli e di test di verifica del contagio”. Nel frattempo è stato già pubblicato un bando per acquisire altri laboratori disponibili ed adeguati e “reperire tutte le forniture di laboratorio necessarie, a cominciare dai reagenti indispensabili per processare i tamponi, a oggi quasi scomparsi nel nostro Paese” ed è partita la gara per la fornitura di 3milioni di mascherine da destinare “ai cittadini della Campania alla riapertura delle attività”.
Insomma ripartenza si, ma graduale e portata avanti con il dovuto raziocinio, tenendo presente che una riapertura precipitosa e insensata potrebbe causare il riaccendersi di focolai e di misure ancora più drastiche.