Le proteste per un coprifuoco mal digerito erano nell’aria, ma a Napoli è partita, allo scoccare delle 23,00, con l’entrata in vigore delle misure restrittive anti-Covid, una vera guerriglia urbana. Un migliaio di persone ha preso di mira la sede della Regione Campania.
La tensione è montata in maniera incontrollabile ed è diventato inevitabile lo scontro tra alcuni dei manifestanti impegnati nel corteo contro le misure restrittive di De Luca e le forze dell’ordine schierate in assetto antisommossa. La frangia più violenta dei manifestanti staccatasi dal corteo ha provato a forzare il blocco disposto dalle forze dell’ordine. I manifestanti hanno lanciato bottiglie, fumogeni, petardi e transenne. Gli agenti hanno risposto con lacrimogeni e cariche di alleggerimento. Alcuni cassonetti sono stati dati alle fiamme e rovesciati per strada.
Il governatore della Campania, nel pomeriggio aveva anche annunciato che la Campania si trova ad un passo del lockdown totale per almeno un mese a causa dell’impennata dei contagi e la crisi dei posti letto negli ospedali, dopo i 2.280 positivi in più solo nella giornata di ieri.
Prima nei vicoli del centro storico intorno all’Università Orientale centinaia di persone hanno bloccato anche la circolazione pedonale. Il flash mob era stato rilanciato dai social e così da ogni parte del centro di Napoli gruppi di ragazzi e non solo si sono messi in marcia verso largo San Giovanni Maggiore. Una diretta su Facebook incitava alla ribellione civile. La manifestazione del centro storico si è trasformata presto in un corteo che si è diretto appunto in via Santa Lucia, davanti la sede della Giunta regionale: “Tu ci chiudi, tu ci paghi” e “A salute è a prima cosa ma senza soldi non si cantano messe”, così si leggeva sui due striscioni che aprivano il corteo.
In uno dei momenti maggiormente concitati una troupe di SkyTg24 è stata aggredita proprio mentre il giornalista, Paolo Fratter, era in collegamento con lo studio. Dopo un crescendo di intromissioni nella diretta, sempre più aggressive, il giornalista è stato colpito fino a ritrovarsi steso sul cofano di un’auto. Ha tentato di spiegare che stava solo lavorando cercato di calmare chi aveva di fronte, ma alla fine lui e il suo operatore sono dovuti fuggire, rincorsi e malmenati. Fratter, raggiunta una zona più tranquilla ha detto: «Siamo stati aggrediti, non è stata una passeggiata».
Molte le persone scese in strada senza mascherina e strette in un corteo che non aveva nulla di anti-covid e distanziamento.
Dopo un momento di relativa calma e, con un aumento della distanza tra forze dell’ordine e manifestanti, separati in via Santa Lucia da due linee di cassonetti della raccolta differenziata posti a mo’ di barricate, alcuni dei quali dati alle fiamme, al grido “libertà, libertà” alcune centinaia di persone hanno tentato di raggiungere nuovamente la sede della Regione Campania. Anche in questo caso sono stati respinti da un’azione di alleggerimento delle forze dell’ordine che hanno lanciato lacrimogeni per disperdere i manifestanti.
Un camion dei Vigili del fuoco è stato respinto e costretto alla retromarcia dai manifestanti, che hanno comunque dedicato un applauso ai pompieri.
La tensione si è spostata sulla vicina via Cesario Console, ancora con scontri. Un carabiniere è stato ferito alla testa ma in maniera lieve, ragazzi che lamentano contusioni tra i manifestanti.
La manifestazione di protesta era partita da diversi commercianti, che volevano esprimere in maniera pacifica il proprio dissenso nei confronti delle misure restrittive della Regione, ma nel corteo si sono inseriti anche giovani incappucciati o con il viso coperto dalle mascherine, tra loro molti militanti del circuito antagonista e non solo. Nella concitazione è partito l’assalto delle auto delle forze dell’ordine con azioni collaudate che tanto ricordano gli scontri tra ultrà: vettura accerchiata, apertura delle portiere e pugni, calci e cinghiate sferrati agli occupanti.
Con una nota, il Questore di Napoli, Alessandro Giuliano ha condannato quanto accaduto: “Questa sera abbiamo assistito a veri e propri comportamenti criminali verso le forze dell’ordine. Nessuna condizione di disagio, per quanto umanamente comprensibile, può in alcun modo giustificare la violenza”.
Per condannare la violenza di ieri sera anche il sindaco de Magistris: “Per noi questa è una giornata di amarezza. Via Santa Lucia è una strada percorsa dalla cultura. Vedere la violenza, i lacrimogeni, è una sconfitta. Dobbiamo capire le componenti di questa violenza. La notte scorsa c’erano i commercianti, ma era una protesta pacifica. La violenza va sempre condannata”.
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