Continua la lotta degli operai della Whirlpool. Questa mattina, il coro “Abbiamo un sogno nel cuore, Napoli torna al lavoro” si è esteso fino all’aeroporto di Capodichino.

I lavoratori hanno occupato l’area verso le 09:00 del mattino, esponendo lo striscione con il nome dell’azienda, ed intonando cori “da stadio” a favore della loro causa.


Ciò che li spinge, ancora oggi, a svegliarsi ogni mattina per organizzare mobilitazioni e presidi, è sì la frustrazione di ritrovarsi senza lavoro in una condizione di piena crisi sanitaria e lavorativa, ma anche la consapevolezza di non aver ottenuto nessuna risposta dall’annuncio della chiusura dell’azienda.

“Noi siamo arrabbiati, non ci sanno ancora dire perché Napoli chiudespiega così un operaio “Rispetto ai giorni scorsi non è cambiato niente, attendiamo che il governo si riattivi per trovare una qualche soluzione con la multinazionale”.



Una speranza, forse, alimentata dalle recenti rielezioni americane, (che vedrà  alla guida degli USA il democratico Joe Biden) e dalla fiducia che i vertici della multinazionale possano decidersi a rilanciare in Italia, e a sostenere la fabbrica di Napoli.

E’ cambiato qualcosa negli Stati Uniti, e forse questo può servire per riallacciare i rapporti con il governo americano e a trovare soluzioni che tutelino il lavoro degli italiani occupati in queste multinazionali” sostiene Vincenzo Accurso, rsu Uilm.

Come sempre, a supporto dei lavoratori e delle lavoratrici, vige l’appoggio e la presenza di diverse organizzazioni politiche e sociali, fra cui “Ex OPG Occupato – Je so’ pazzo” e “Potere al Popolo”, che sulle loro piattaforme social affermano: “Siamo al fianco di 355 operai e operaie che rischiano il loro futuro perché una multinazionale ha messo una “X” su un piano industriale. Siamo al fianco dei lavoratori e delle lavoratrici che da più di un anno portano avanti la loro battaglia per il lavoro, contro chi crea disoccupazione sempre in cerca di maggiori profitti!”




E concludono, forse riassumendo, la passione che coinvolge tutti i sostenitori della vertenza Whirlpool “ Ancora oggi la battaglia di questi uomini e di queste donne, per la dignità e per il lavoro, è la battaglia di tutti noi. E’ la battaglia per la città di Napoli”.

I dipendenti continueranno a presidiare la struttura in via Argine, “occupando” degli spazi lavorativi che tutti sentono come propri. “Resteremo in fabbrica perchè quella è casa nostra. È il luogo dove abbiamo trascorso anni importanti della nostra formazione e della nostra vita. Sono gli spazi dove siamo cresciuti ed in cui abbiamo condiviso gioie e dolori. Napoli non molla e noi andremo avanti sino a quando non ci saremo ripresi il nostro lavoro”.

Elvira La Rocca



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