A tre settimane dalla conferenza stampa nel corso della quale l’attuale proprietà della S.S. TURRIS CALCIO ha aperto a nuovi acquirenti, preso nel frattempo atto delle ristrette scadenze fissate dalla Figc con la pubblicazione di termini e criteri per il conseguimento delle Licenze Nazionali necessarie all’ammissione ai campionati professionistici 2021-2022, interviene il presidente Antonio Colantonio a fare il punto della situazione e a tracciare una linea rispetto ad una impasse societaria che rischia di minare, in partenza, la prossima stagione.


“Non sono mancati interessamenti alla Turris durante queste settimane – riferisce Colantonio -, anche se non legati al nostro territorio, come magari mi sarei potuto aspettare. Insieme al vicepresidente D’Oriano, ho mostrato massima apertura verso tutti quelli che, direttamente o tramite intermediari, hanno preso informazioni sulla società. Devo ritenere, tuttavia, questi approcci puramente esplorativi perché, al momento di tradurre l’interesse in atti concreti, i discorsi si sono sempre arenati. E questo stallo non possiamo più permettercelo sia per le scadenze che la Turris ha da onorare sia per l’attività di monitoraggio che le viene richiesta rispetto agli adempimenti rimandati all’ente comunale nell’iter di un’iscrizione al campionato senza affanni, come da prescrizioni emerse all’esito della recente riunione del Gruppo Operativo Sicurezza.


Come noto – prosegue Colantonio -, già il 31 maggio andranno depositati importanti documenti contabili presso la Covisoc, mentre tra il 21 e il 28 giugno bisognerà essere pronti rispetto a tutti i requisiti economico-organizzativi nonché infrastrutturali per il conseguimento della Licenza Nazionale. L’attività amministrativa della società non si è mai fermata nell’interesse di chiunque dovesse guidare la Turris del futuro ma, fatte queste premesse, l’attuale dirigenza da oggi andrà avanti anche nella programmazione del prossimo campionato di C, riservandosi di definire e comunicare, in breve tempo, le scelte tecniche ed il riassetto dell’organigramma societario. E questo non perché, personalmente, cercassi una sorta di legittimazione dalla mancata presentazione di reali acquirenti per restare alla presidenza. Come ho avuto modo di dire in conferenza, non sono né l’uomo dell’ultimo momento né colui che lascerebbe morire la Turris dopo quanto costruito con fatica e soddisfazioni in questi anni.


Resto disponibile – conclude Colantonio – ad ascoltare ancora chi avesse argomentazioni veramente concrete da mettere sul tavolo, ma non c’è più tempo da perdere né, del resto, potrei mettere chicchessia nelle condizioni di dover fare poi eventuali corse sul filo dei termini ultimi per l’iscrizione. Questo, semmai, l’ho potuto fare io, col cuore, quattro estati fa. Oggi, la realtà che abbiamo costruito ci impone, in tutto, un approccio da professionisti”.


 

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