Non c’è pace per Ascione. La traballante squadra di governo torrese, di continuo puntellata dal primo cittadino, perde ancora un pezzo. Questa volta a fare un passo indietro è l’ormai ex assessore Aniello Collaro (nella foto) che era entrato a far parte dell’ultimo esecutivo nominato il 21 giugno scorso dopo l’ennesima crisi politica che portò all’azzeramento del 10 giugno.


Per questi due mesi o poco più, Collaro aveva retto le deleghe a Lavori Pubblici, Ambiente, Sanità, Sport.

Oggi ha rassegnato le proprie dimissioni dalla stanza dei bottoni del Palazzo di Città, rimettendo il proprio mandato nelle mani del sindaco, per sopraggiunti motivi di natura personale.

Le deleghe che erano assegnate all’ex assessore sono ora in capo al sindaco Ascione.

Come commentare l’andamento amministrativo oplontino? Il rutilante avvicendarsi di assessori dà il segno di una debolezza politica ormai cronica per Ascione che inevitabilmente si riverbera sull’azione amministrativa che non può che risultare inconcludente.

Fare l’assessore in una città come Torre Annunziata per pochi mesi significa non avere il tempo nemmeno di studiare e avere una conoscenza piena dei problemi da affrontare, ma Vincenzo Ascione, a questo punto, sembra interessato solo di portare la poltrona sino al traguardo dei cinque anni. E la città? In tanti si sono preoccupati poco di Torre Annunziata, uno in più non cambia molto.

Ma la verità è che a non avere a cuore Torre Annunziata, sono molti più di uno. Se il primo cittadino resta sul suo alto scranno, oltre alla sua volontà di non amministrare, ma di continuare ad indossare il tricolore, c’è anche una volontà pseudo-politica di non staccare la spina all’amministrazione. Un governo cittadino mai troppo produttivo, ma assolutamente immobile nell’ultimo periodo, in particolare dalle “mazzette” in poi. Una immobilità che paga sempre e solo la città, che somma agli endemici problemi una politica inconcludente, incapace e chiaramente senza amore per Torre Annunziata.

Gennaro Cirillo



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