Furgone sui passanti tra Volla e Cercola: il conducente da tempo in cura psichiatrica

Ora si attende l’esito del narcotest, che potrà rivelare se l’uomo era sotto l’effetto di droghe. Oggi l’udienza di convalida del fermo per tentata strage e omicidio

Nuovi particolari sulla folle corsa in furgone che ha seminato morte e dolore per le strade di Volla e Cercola qualche giorno fa. Il ventinovenne Francesco De Luca è stato fermato per tentata strage e omicidio. Oggi ci sarà l’udienza di convalida del fermo. Per ora non è ancora chiaro cosa lo abbia spinto a rubare un Doblò Fiat e a spingersi a folle velocità per le strade delle due cittadine vesuviane dando vita a circa mezzora di follia, investendo volontariamente tre passanti che hanno avuto la sola colpa di trovarsi sulla sua strada.

Intanto tra le novità acquisite c’è che Francesco De Luca è da tempo sottoposto a trattamenti psichiatrici ed è in cura al Sert per la tossicodipendenza.

Venerdì 17

Gli inquirenti hanno nel frattempo ricostruito quanto accaduto nella mattinata di venerdì 17 giugno. Sì, perché la folle corsa del ventinovenne è avvenuta proprio in un “venerdì 17”, un giorno tanto evocativo, soprattutto per i napoletani, un giorno sfortunato per antonomasia.

La ricostruzione dei fatti

Le prime immagini acquisite dai Carabinieri vedono De Luca, vestito di nero, infilarsi nel furgone parcheggiato su un marciapiede di via Lufrano, a Volla. Il veicolo, utilizzato per le consegne dal suo proprietario, era stato lasciato incustodito per pochi secondi e con le chiavi inserite, proprio per recapitare un pacco.

Inizia così la corsa mortale che vede la prima vittima, Luigi Guadagno, investito in viale del Progresso, a Cercola, nei pressi del civico 4. Manca qualche minuto alle 11,30. Il 73enne, che a detta di alcuni testimoni sarebbe stato soccorso anche con notevole ritardo, nonostante la corsa in ospedale e un’operazione chirurgica, si arrendeva ad un tragico ed inatteso destino e moriva poche ore dopo, nel pomeriggio dello stesso venerdì 17.

Pochi minuti più tardi ad essere falciata dal furgone bianco era Luisa Esposito, 47 anni, investita sempre in viale del Progresso e sbalzata nei campi a lato della strada. La donna sarebbe stata soccorsa da lì a poco, ritrovata riversa in terra ricoperta di sangue e in lacrime.

Ma la corsa non si arrestava e ad essere centrata dal Doblo guidato da De Luca era questa volta la 42enne Loredana Di Stadio. Era in strada a Volla, in via Verdi, ha riportato una frattura del femore e un ematoma al rene: dovrà essere operata.

Le vittime investite volontariamente

In tutti e tre gli episodi i testimoni hanno notato e riferito la chiara volontarietà dell’investimento. I Carabinieri si attivano per rintracciare il guidatore, e le ricerche portano al ritrovamento, a Ponticelli, del furgone macchiato di sangue. Nella stessa serata di quel venerdì 17, Francesco De Luca si consegnò ai carabinieri di Volla, accompagnato da sua madre. Il suo avvocato, Giuliana Arrà, dopo l’incontro con il ventinovenne, ha ribadito che De Luca “non è presente a se stesso e non è stato in grado di spiegare cosa avesse fatto”.

Ora si attende l’esito del narcotest, che potrà rivelare se l’uomo era sotto l’effetto di droghe. Nel corso dei primi interrogatori De Luca non ha fornito alcun particolare e nessuna versione, restando nel più assoluto silenzio.

Fuori pericolo di vita le due donne investite

Le uniche notizie accettabili in tutta questa sequela di ingiustizia, follia e morte sono quelle che giungono dall’Ospedale del Mare dove le due donne investite sono state dichiarate fuori pericolo: per Luisa Esposito la prognosi è di 30 giorni, mentre a Loredana Di Stadio che ha riportato la frattura al femore e l’ematoma al rene, ma non è in pericolo di vita, anche se dovrà subire un’operazione.

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