Non c’è pace per Scafati! Palazzo Mayer continua a galleggiare in una deriva politica, che diventa sempre più incomprensibile, o forse più che comprensibile, ma alla luce della Politica, quella vera, assolutamente inaccettabile per una città come Scafati.
La maggioranza, orfana del gruppo dei cosiddetti “dissidenti”, non ha i numeri per proseguire ad amministrare. Sullo sfondo l’approvazione del DUP e del Bilancio che in caso di fumata nera porterebbe Scafati nuovamente allo scioglimento.
Le dichiarazioni da una parte e dall’altra si susseguono. Una parte di maggioranza, pur continuando a professarsi tale, agisce da opposizione e addirittura critica la minoranza “…o una buona parte di essa, che rispetto al futuro politico della città” sarebbe “…alle prese con giochi giochetti, accordi sottobanco, velati o meno, con il primo cittadino il quale è alle prese con il suo unico interesse di rimanere attaccato alla poltrona”.
Maggioranza – minoranza, le differenze
Di certo i quattro “dissidenti” Maria Berritto, Assunta Barone, Paolo Attianese e Gennaro Avagnano, liberi di parlare di “dignità che non si baratta” e di continuare a chiarire di non essere degli “Yes man” di nessuno, dovrebbero al contempo schiarirsi le idee.
La maggioranza è quella che vota i provvedimenti dell’amministrazione, compreso il Bilancio, non critica quotidianamente il sindaco sui social e sui mezzi d’informazione, ma nel caso nelle opportune sedi politiche, non istiga la minoranza per poi magari accodarsi e sfiduciare il primo cittadino e, definendosi consiglieri di maggioranza, se stessi.
E’ sicuramente legittimo cambiare idea, passare dall’altra parte dell’aula consiliare e proporre una dura e concreta opposizione. Non basta continuare ad indossare la maglia della squadra che ha vinto lo scudetto se poi in campo si prova a far gol nella propria porta.
Aliberti non scende a compromessi con nessuno: “Cerco chi vuole bene alla città”
Dal canto suo il sindaco Aliberti, conscio di non avere la maggioranza in consiglio, si dice pronto a rimettere il mandato nelle mani degli elettori, un ennesimo danno per Scafati e per gli scafatesi.
“Non mi interessa – ha dichiarato Aliberti – scendere a compromessi con esponenti dell’attuale opposizione, ma cerco chi vuole bene alla città, non per rimanere attaccato alla poltrona, ma per poter lavorare, per risolvere i problemi di Scafati, anche quelli provocati dalle amministrazioni che mi hanno preceduto che erano appoggiate da qualche dissidente che oggi vorrebbe continuare a “comandare” come faceva in passato. Io non voglio comandare, voglio amministrare la mia città con trasparenza e soprattutto serenità”.
Nel pomeriggio, Aliberti ha diffuso una sua dichiarazione su tutto quanto sta accadendo
“Io ho bisogno di serenità e Scafati di stabilità e rispetto. Con i dissidenti nessun compromesso”
“Sento l’esigenza di chiarire ancora una volta che questa esperienza amministrativa non può proseguire con i consiglieri che affermano di essere in disaccordo con il sottoscritto dal punto di vista della gestione governativa ma che in realtà continuano a dichiararsi in maggioranza. Gli amministratori in questione giustificano il loro dissenso con la scusa di una mancata discussione del D.U.P. che però è stato ampiamente e più volte portato all’interno delle Commissioni. Gli stessi consiglieri lamentano un mio voler ‘comandare’ ma io ‘amministro’ dettando una linea politica nell’ambito di quello che è il mio programma elettorale, a loro evidentemente sconosciuto. I cosiddetti ‘dissidenti’ come amano farsi definire, è dall’inizio di questo mandato che risultano assenti ogni qualvolta c’è stata la necessità di votare questioni importanti facendo pesare il loro voto. Se avessero veramente voluto approfondire fatti e argomenti della gestione politica di questa amministrazione avrebbero potuto farlo nelle numerose commissioni che convocano. Mi sembra, invece, piuttosto che cerchino continuamente di concretizzare imposizioni politiche che pure hanno portato alle nomine all’interno della partecipata Acse, obbligate al sottoscritto e subite dall’intera maggioranza.
Dialogo chiuso da tempo con chi cerca di minare la stabilità amministrativa, creando malumori tra i consiglieri e che si accompagna a personaggi che hanno avuto un ruolo principale rispetto alla vicenda giudiziaria che mi ha letteralmente ‘torturato’ per dieci anni e che ho superato con un’assoluzione piena.
Pertanto se ci sarà, con senso di responsabilità e di condivisione la volontà anche di qualche consigliere di minoranza di aprire un ragionamento di prospettiva per una Città che rinasca dopo anni di buio, ne sarò ben lieto. Abbiamo argomenti importanti da condividere nel solo interesse della Città, lontano dagli interessi personali. Continuerò questo percorso amministrativo solo con chi realmente ha a cuore Scafati e vuole il confronto sui temi e non sui ruoli da ottenere. Con chi vuole ragionare e dare il proprio contributo sul PUC, sul Bilancio, sul PIP e sui fondi PRIUS, finanziamenti che riqualificheranno la nostra Città. Pertanto l’appello è a chi non vuole che Scafati possa ripiombare nel baratro”.
Gennaro Cirillo