L’arresto è avvenuto in esecuzione di un mandato d’arresto europeo, emesso dall’Ufficio Gip del Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia.
I reati contestati
L’ordinanza cautelare emessa nei confronti di Pecorelli e degli altri indagati include gravi accuse che vanno dall’associazione mafiosa a omicidi, lesioni personali, esplosioni di colpi d’arma da fuoco in luoghi pubblici, fino al porto e alla detenzione di armi comuni e da guerra, estorsioni e traffico di sostanze stupefacenti. Tutti i reati sono aggravati dal metodo mafioso, riconducibili alle attività del clan Lo Russo, storicamente operante nei quartieri di Napoli.
Indagini serrate e il ruolo delle autorità internazionali
L’arresto è frutto di un’intensa attività investigativa condotta dalla Sezione Catturandi della Squadra Mobile di Napoli, dal Commissariato di Scampia e dalla Direzione Centrale della Polizia Criminale, in collaborazione con il Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia e il Servizio Centrale Operativo. Le indagini, avviate nel febbraio 2021, hanno permesso di raccogliere elementi probatori sulla struttura e le operazioni dei gruppi criminali Scognamiglio e Pecorelli, due fazioni interne al clan Lo Russo, impegnate in una violenta guerra per il controllo dei quartieri napoletani di Miano, Chiaiano, Piscinola e Marianella.
La guerra tra clan e i crimini di Pecorelli
La faida tra le due fazioni ha generato un enorme allarme sociale a Napoli, caratterizzandosi per azioni di estrema ferocia, tra cui omicidi, ferimenti e intimidazioni armate. Di seguito, i principali episodi attribuiti ai gruppi mafiosi durante le indagini:
- 22 aprile 2021: omicidio di Salvatore Milano, storico affiliato del clan Lo Russo;
- 24 giugno 2021: omicidio di Antonio Avolio;
- 10 giugno 2021: ferimento di Salvatore Di Caprio;
- 29 marzo 2021: irruzione armata nell’Ospedale Monaldi di Napoli, per presunti motivi legati alla compravendita di posti di lavoro;
- Agosto 2021: estorsione ai danni del titolare di un bar nel quartiere di Miano;
- Sequestro di un arsenale di armi comuni e da guerra appartenente al clan;
- Numerose “stese” (esplosioni di colpi d’arma da fuoco in luogo pubblico) avvenute tra giugno e agosto 2021, volte a intimidire la popolazione e i rivali.
Pecorelli si trova ora in custodia presso le autorità svizzere, in attesa che venga avviata la procedura di estradizione verso l’Italia. Nel frattempo, gli altri indagati coinvolti nella medesima operazione sono sottoposti a procedimenti giudiziari in corso.
Il suo arresto rappresenta un duro colpo per l’organizzazione criminale e sottolinea l’importanza della cooperazione internazionale nella lotta contro la criminalità organizzata.