Un pomeriggio di gioco si è trasformato in un incubo per una famiglia di Castellammare di Stabia. Un bambino di appena due anni e mezzo è stato ricoverato d’urgenza dopo aver ingerito, con tutta probabilità, un frammento di hashish trovato in un parco pubblico. Secondo la ricostruzione dei genitori, il piccolo avrebbe trovato la sostanza tra l’erba o vicino a qualche panchina e, inconsapevole del pericolo, l’avrebbe portata alla bocca.
Dopo pochi minuti, il bambino ha mostrato segni di malessere, scatenando il panico nei genitori che lo hanno immediatamente trasportato all’ospedale San Leonardo di Castellammare. I medici, riconoscendo subito la gravità della situazione, hanno stabilizzato il piccolo prima di predisporre il trasferimento all’Ospedale Pediatrico Santobono di Napoli, centro di eccellenza per le emergenze infantili.
Ritrovamento casuale? Gli inquirenti non escludono altre piste
Le Forze dell’Ordine hanno immediatamente aperto un’inchiesta per chiarire la dinamica dell’incidente, raccogliendo testimonianze e analizzando l’area del parco per comprendere come la droga sia finita in un luogo destinato ai più piccoli. Saranno fondamentali le immagini delle telecamere di sorveglianza e le dichiarazioni di chi era presente al momento dell’accaduto, per verificare se ci siano state negligenze nella sorveglianza del parco o se l’area fosse già nota come luogo di spaccio.

Un problema che si ripete: già un altro bambino, prima di lui, aveva ingerito hashish
L’episodio di Castellammare non è purtroppo un evento isolato. Solo poche settimane fa, un altro bambino di appena dodici mesi era stato ricoverato dopo aver ingerito una pallina di hashish trovata a casa dei nonni a Boscotrecase. Anche in quel caso, il piccolo era stato soccorso all’ospedale San Leonardo e successivamente trasferito al Santobono. Tutti eventi che mettono in evidenza un problema crescente sulla presenza di sostanze stupefacenti in ambienti che dovrebbero essere sicuri per i più piccoli.
Condizioni stabili, ma la situazione resta critica e i cittadini lanciano l’allarme
Il bambino è ora sotto osservazione al Santobono, dove i medici stanno eseguendo una serie di accertamenti per valutare eventuali conseguenze dell’intossicazione. Sebbene le sue condizioni siano state stabilizzate, i sanitari mantengono alta l’attenzione, monitorando costantemente i parametri vitali.
Nel frattempo, la vicenda ha sollevato un’ondata di preoccupazione nella comunità, non solo per il dramma vissuto dalla famiglia, ma anche per le implicazioni sulla sicurezza degli spazi pubblici frequentati quotidianamente da bambini. I genitori chiedono maggiore vigilanza e una bonifica più accurata dei parchi cittadini, mettendo sotto pressione le Istituzioni locali con la richiesta di garantire la sicurezza dei luoghi pubblici.
La speranza è che l’inchiesta in corso faccia piena luce sull’accaduto e che episodi di questo genere possano essere prevenuti in futuro. È inaccettabile che un momento di svago si trasformi in una corsa contro il tempo per salvare la vita di un bambino. La sicurezza dei più piccoli deve essere una priorità assoluta.
Sofia Comentale










