Il Savoia non si ferma più. Battuto anche il Trastevere con un rotondo 3-0

Di Maniero nel primo tempo e doppio Messina nella ripresa le reti che portano i bianchi a meno 3 dai playoff

La seconda domenica di marzo, che si propone come un anticipo della imminente primavera, è la cornice per la 27° gara del girone G di serie D. Scaldate da un tiepido sole si affrontano, al “Vittorio Papa” di Cardito, il Savoia di mister Fabiano ed il Trastevere di mister Bernardini, entrambe a ridosso dei playoff, separate in classifica da quattro punti ed una posizione a vantaggio dei campani.

Sul momento di forma ed il cammino dei laziali ci sono diverse cose da dire. In primo luogo, è la squadra che pareggia di meno nel girone, appena 5 le gare impattate, ed è una squadra che subisce molte reti, ben 41 le marcature incassate ad appena –5 dal colabrodo Terracina. Nel girone di ritorno il cammino è stato abbastanza regolare con 13 punti raccolti sui 27 disponibili, frutto di quattro vittorie, altrettante sconfitte ed un solo pari. Quello che preoccupa notevolmente è il rendimento esterno della truppa amaranto, avendo ottenuto in trasferta solo 11 punti dei 35 in classifica; altrettanto misero è lo score recente messo assieme da Crescenzo & Co, addirittura sei sconfitte su altrettante trasferte. Solo tre le vittorie corsare, peraltro giunte ad inizio torneo, poi pochissime gioie e tante amarezze; per ricordare l’ultimo punto raccattato fuori dalle mura amiche bisogna ragionare in lire: era il 23 novembre del 2024.

Come se non bastassero le preoccupazioni per mister Bernardini, ecco che il capocannoniere della squadra e del girone, Daniele Crescenzo, quindici reti all’attivo senza rigori, è stato appiedato per un turno dal Giudice Sportivo ed i suoi compagni dovranno sudare le proverbiali sette camice per sostituirlo al meglio e uscire indenni dal match di giornata, tanto più che l’avversario di turno è il Savoia di Torre Annunziata, tre vittorie ed un pari nelle ultime quattro gare, avendo mietuto vittime illustri come il fortissimo Cassino e la blasonata Paganese.

I biancoscudati fanno del Papa la propria roccaforte e qui hanno lasciato ben poca trippa ai gatti in visita; su 12 match sono andati a punti per ben 10 volte, di cui otto cogliendo l’intera posta in palio. I 28 punti all’attivo sui 36 disponibili, la dicono lunga sulle intenzioni degli oplontini, come sempre ben sostenuti dai propri tifosi che, ancora una volta, vogliono recitare il ruolo del dodicesimo uomo. Anche i bianchi sono decimati dalle assenze, ben cinque elementi, tutti a centrocampo che costringono il trainer savoiardo ad inserire ben cinque under nella formazione iniziale avendo marcato visita per motivi gastrointestinali, La Monica, Laura e Giglio mentre Iaccarino e Bezzon sono fermati da noie muscolari.

Schieramenti tattici differenti per i due allenatori. Fabiano si affida al collaudato 3-5-2 con Sellaf vertice basso a centrocampo, Russo e Borrelli mezzeali, in avanti i gemelli del gol Negro e Maniero.

Sul fronte opposto Bernardini passa al 3-4-3 con Scaffidi a reggere l’attacco supportato da Lorusso a sinistra, undici gol in stagione per lui, e D’Alessandris a destra, autore di una tripletta domenica scorsa contro il Terracina.

Fasi di gioco iniziali con le squadre che cercano di trovare la giusta quadratura e le distanze tra i reparti, in particolare il Savoia che, privo della lucida regìa di Bezzon, cerca molto le corsie esterne dove il giovane Quirino a sinistra sembra molto in palla e Schiavi sulla destra appare come morso dalla tarantola, percorrendo la corsia come a bordo di uno scooter. Più guardingo il Trastevere che affida le proprie velleità offensive a lunghe rimesse verso Lorusso che sfrutta le sue doti di velocità e tecnica  e mette molto in ambasce il giovane Bitonto che agisce da braccetto destro.

Il gioco si svolge piacevole e su buoni ritmi ma senza particolari occasioni ed infatti gli estremi difensori sono chiamati alla parata solo una volta nella prima mezz’ora; tocca a Pellino che blocca senza problemi una bordata dalla distanza di Schettini.

Si sa che quando due squadre si equivalgono, gli equilibri della contesa possono essere sbloccati da un episodio fortuito o dalla qualità di un calciatore. È questo il caso, perché il Savoia schiera in avanti un satanasso delle aree di rigore, calciatore di classe cristallina che sta vivendo un momento di forma strepitoso: si tratta di Riccardo Maniero, 487 presenze e 127 reti tra i professionisti, che al minuto 31 mette la gara in discesa per i suoi. Azione da corner sulla destra dei bianchi battuto da Schiavi, respinta imperfetta della difesa, Sellaf ne approfitta e appoggia per Maniero il quale, pur trovandosi spalle alla porta nella parte opposta dell’area, ha il senso del gol di un cobra reale ed intuisce uno spazio impossibile da percepire per i normodotati, indossa le bretelle rosse da giocatore di biliardo e con un piatto destro da maestro manda la palla in buca d’angolo alla sinistra dell’esterrefatto Zandri. Poco altro a commento della prima frazione che si chiude con i bianchi meritatamente in vantaggio per avere cercato con maggiore continuità la rete.

Nella ripresa, come talvolta accade, il Savoia entra più molle che nel primo tempo. Forse complice la temperatura superiore alla media stagionale, i bianchi non riescono a “prendere alti” gli avversari, come avevano fatto nel primo tempo e per tutta la gara contro il Cassino. Ne approfitta il Tastevere che, pur senza creare mai grattacapi alla difesa savoiarda, inizia a mettere fuori il “capino” per capire se l’aria che tira sia propizia al pari. Proprio mentre i romani fanno le loro considerazioni, da quest’altro lato del Tevere uno stratega di nome Franco Fabiano mostra la sua abilità tattica e tira fuori dalla contesa uno spento Negro per inserire Antonio Messina, punta sinora a secco in maglia biancoscudata, è il 63° minuto. I fatti gli daranno clamorosamente ragione.

Passano quattro giri di lancette e Messina mette la gara in ghiaccio per i suoi, sfruttando una clamorosa incertezza della retroguardia capitolina. Palla lunga dalla retroguardia dei bianchi dei bianchi che rimbalza al limite dell’area granata, i centrali la lasciano passare ma il portiere era in libera uscita. Ne approfitta lestamente Messina che di testa spedisce la sfera dentro al sacco. Sconforto totale per il Trastevere che vede aumentare il passivo ben oltre le sue capacità di rimonta attuali. Per oroglio e dovere contrattuale i leoni si rimettono alla ricerca della rete che li terrebbe ancora in partita ma nell’unica occasione giunta, una punizione ben calciata da Lorusso al minuto 78, Pellino si distende alla propria destra e storna con sicurezza la minaccia.

C’è ancora il tempo per registrare la terza rete dei torresi, giunta in pieno recupero, ancora ad opera di Messina che lotta caparbio in area, vince un duello ed uccella Zandri con un tocco sotto quasi dalla linea di fondocampo.

Il “Bianchi Alè” finale che festeggia le vittorie del Savoia è il simbolo del momento magico che sta vivendo questa squadra. In condizioni fisiche smaglianti, pur falcidiata da infortuni pesanti in un settore nevralgico del campo, si sbarazza senza fatica di un avversario che, sebbene poco incisivo fuori casa, è una squadra di tutto rispetto del girone G.

Mister Fabiano ed il suo staff, che aveva raccolto una truppa sfiduciata e stanca, reduce da un traumatico cambio di panchina (Giacomarro in luogo di Campilongo) e pesantemente bersagliata da critiche anche ingiuste, hanno svolto un lavoro magistrale recuperando gli uomini dal punto di vista mentale, fisico e tattico e ne hanno fatto una macchina equilibrata, dagli ingranaggi bene oliati e hanno trasformato una banda impaurita in un gruppo di leoni che azzannano ferocemente gli avversari senza lasciargli il tempo di pensare alla giocata da fare.

A questo punto i playoff sono un obiettivo che è alla portata del Savoia. Tre punti sono un divario che può essere colmato a sette gare dalla fine, di cui quattro da giocarsi nel fortino di Cardito dove nessun avversario ha mai avuto vita agevole. Tra le altre cose, in caso di vittoria dei playoff, è da segnalare che il Savoia è una delle pochissime squadre del panorama professionistico italiano ad essere creditrice presso l’Agenzia delle Entrate e questo è un requisito che potrebbe avere un peso decisivo per stilare la classifica di ammissione ai ripescaggi per la Lega Pro. Anche se questo discorso è  obiettivamente prematuro, dopo una vittoria del genere, guardare al futuro con un pizzico di ottimismo, dopo tante critiche, spesso immotivate, non guasta.

Salvatore Curcio

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