Una densa colonna di fumo nero, visibile da diversi punti della città e dall’autostrada, ha avvolto la zona orientale di Napoli a partire dalle prime ore dell’alba di oggi, lunedì 6 maggio. Un incendio di vaste proporzioni è scoppiato intorno alle 4 in via Volpicella, nel quartiere Barra, coinvolgendo quattro capannoni industriali.

Le fiamme hanno interessato strutture adibite allo stoccaggio di materiale elettrico, prodotti per l’edilizia, detersivi e caffè in cialde e capsule. Le operazioni di spegnimento, ancora in corso, sono rese complesse dalla presenza di forti raffiche di vento che continuano ad alimentare i focolai. Non si registrano feriti né intossicati.

Ipotesi di origine dolosa: si indaga su un tentativo di furto

Secondo una prima ricostruzione, ancora al vaglio degli inquirenti, il rogo potrebbe essere stato innescato accidentalmente da un tentativo di furto. Alcuni ignoti avrebbero utilizzato un cannello a gas per forzare l’ingresso a una delle strutture: la fiamma ossidrica avrebbe incendiato materiali presenti all’interno, dando così origine all’incendio propagatosi rapidamente agli altri capannoni.

L’area interessata ospita diverse attività industriali concentrate in uno spazio comune. L’ipotesi investigativa, al momento, non esclude la matrice dolosa dell’evento.

Arpac: rilevati inquinanti, avviata analisi su diossine

Su richiesta dei Vigili del Fuoco, i tecnici del Dipartimento ARPAC di Napoli sono intervenuti già nella notte per monitorare le conseguenze ambientali dell’evento. Durante il sopralluogo, l’incendio risultava ancora in fase avanzata, alimentato dal vento e da materiali prevalentemente plastici.

Le centraline di monitoraggio fisse della rete regionale ARPAC, in particolare quelle posizionate in via Argine e Volla, entrambe sottovento rispetto all’area interessata, hanno segnalato un innalzamento delle concentrazioni di alcuni inquinanti atmosferici, tra cui monossido di carbonio e particolato.

Inoltre, nei pressi dei capannoni è stato attivato un campionatore ad alto flusso per la ricerca specifica di diossine e furani, sostanze potenzialmente pericolose disperse in atmosfera in caso di combustione di materiali plastici. L’ARPAC ha annunciato che ulteriori risultati analitici saranno diffusi non appena disponibili, al termine degli accertamenti in corso.

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