Un sistema sanitario sospeso tra eccellenze e difficoltà, tra carenza di fondi e necessità di garantire cure pubbliche di qualità: questo il ritratto emerso della sanità campana nel corso dell’incontro promosso dall’Asl Napoli 3 Sud a Villa Campolieto, a Ercolano. L’evento ha coinvolto esperti del settore, manager sanitari e giornalisti, per discutere di liste d’attesa, carenza di personale medico, comunicazione e nuovi investimenti.
Il confronto si è aperto con un appello a non indebolire il diritto alla salute: “Perché se lo indeboliamo – ha sottolineato il presidente della Fondazione Gimbe Nino Cartabellotta – ne va della vita dei cittadini. Il diritto alla salute è propedeutico a tutti gli altri diritti, a partire da quello al lavoro. Dopo la riforma del titolo V, lo Stato non è riuscito a mantenere la qualità dell’assistenza. E i conflitti tra Stato e Regioni non possono essere scaricati sui cittadini”.
Con tredici distretti e otto ospedali, l’Asl Napoli 3 Sud è tra i protagonisti della sanità regionale: “Siamo tra le prime regioni in Italia – ha ricordato il direttore generale Giuseppe Russo – per quanto concerne il fascicolo sanitario elettronico e abbiamo in piedi numerosi investimenti, dalla ristrutturazione dell’ospedale di Boscotrecase all’ampliamento di quello di Nola. Un impegno importante per dare una risposta ai problemi che ci sono – ha proseguito Russo – e che non nascondiamo, a partire dalla mancanza dei medici o al ricorso indiscriminato ai pronto soccorso. La legge Bindi – ha spiegato il manager – ha fatto il suo corso ma oggi non ha senso non permettere a un professionista di fare la libera attività: solo così si abbattono le liste d’attesa”.
Proprio sul tema delle liste d’attesa e sulla necessità di una comunicazione più efficace si è espresso il direttore dell’ANSA, Luigi Contu, sottolineando che “la tutela del lettore deve stare al centro di ogni strategia di comunicazione”. Contu ha ribadito che è fondamentale far conoscere le buone pratiche sanitarie, evitando che la sanità diventi uno strumento di propaganda: “E’ compito del giornalista – ha rimarcato – dare le notizie scomode che accendono il dibattito così come quelle in positivo”.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche il presidente nazionale di Federsanità, Tiziano D’Alba, che ha insistito sulla necessità di un’informazione certificata: “Ci sono notizie e notizie – ha detto – e quelle interessanti devono essere certificate. Il problema delle liste d’attesa si risolve con iniziative straordinarie in cui il cittadino non sia solo un figurante ma protagonista e attore della propria salute. Per quanto riguarda la carenza di professionisti è sbagliato concentrarsi solo sull’aspetto economico anche se 1200 euro come salario d’ingresso per un infermiere sono pochi”.
Una lettura positiva dei recenti sviluppi arriva dall’assessore regionale al Bilancio Ettore Cinque, che ha sottolineato i progressi fatti dalla Campania: “Dobbiamo con orgoglio rivendicare quello che abbiamo fatto. Nessuna regione in Italia ha fatto il nostro stesso percorso, solo in Lombardia e Veneto hanno chiuso il bilancio in ordine, altre regioni hanno fatto delle manovre per rientrare dal deficit sanitario. Ora sì a un’alleanza tra Governo e Regioni per introdurre criteri di equità in un sistema sanitario che continua ad essere troppo sbilanciato sul territorio”.
Sarah Riera