Torre Annunziata sotto assedio: pistola pronta a sparare nascosta sotto un'auto in piazza Morrone

Una pistola carica e pronta a fare fuoco, nascosta sotto una vettura parcheggiata in strada, è stata ritrovata a Torre Annunziata, in piazza Morrone, nel pomeriggio di giovedì 13 giugno, durante un’operazione di controllo straordinario della Polizia di Stato. Il ritrovamento conferma l’elevata tensione in città, soprattutto nel quartiere Provolera, dove da tempo si registra una pericolosa concentrazione di episodi criminali.

Il ritrovamento in pieno centro cittadino

Il sequestro dell’arma è avvenuto nel contesto di un servizio di sorveglianza rafforzata condotto dagli agenti del Commissariato di Torre Annunziata, guidati dal dirigente Francesco Cerciello. In piazza Morrone, gli agenti hanno rinvenuto una pistola semiautomatica calibro 7,65, perfettamente funzionante e già carica di proiettili, avvolta in cellophane e occultata sotto una macchina parcheggiata lungo la strada.

L’arma era stata evidentemente nascosta in tutta fretta, con l’obiettivo di essere recuperata in un secondo momento. “Una tattica ben nota”, hanno spiegato gli inquirenti, “che si riscontra spesso nei contesti urbani dominati da gruppi criminali, dove le armi vengono celate in luoghi accessibili ma insospettabili”.

Arma con matricola abrasa: accertamenti balistici in corso

Uno degli elementi più allarmanti è che la matricola dell’arma era stata abrasa, rendendo impossibile una rapida identificazione della provenienza. Questo dettaglio ha immediatamente fatto scattare gli accertamenti balistici, ora in corso presso i laboratori della polizia scientifica.

L’obiettivo è duplice: verificare se la pistola sia stata già utilizzata in episodi di sangue, e valutare l’eventuale compatibilità con bossoli e ogive rinvenuti su scene del crimine non ancora risolte, sia nella zona del quartiere Provolera che in altre aree del territorio oplontino.

Il quartiere Provolera tra degrado e minacce

Il luogo del ritrovamento, a pochi metri dallo Spolettificio, è parte del quartiere Provolera, un’area che negli ultimi mesi è finita più volte sotto i riflettori delle forze dell’ordine. La zona è considerata ad alto rischio criminale e già recentemente, durante un altro intervento, era stata scoperta una piantagione di canapa indiana all’interno di un edificio abbandonato.

Tutti questi elementi contribuiscono a delineare un quadro sempre più preoccupante e pericoloso, con la presenza di armi nascoste, sostanze stupefacenti e una forte attività di controllo del territorio da parte della criminalità.

Un’azione preventiva dello Stato

L’intervento degli agenti rientra nel piano di controlli straordinari voluti dal dirigente Cerciello per rafforzare la percezione di sicurezza nella cittadinanza. “L’intento è duplice”, hanno spiegato fonti della Polizia, “da un lato togliere strumenti potenzialmente letali dalle mani sbagliate, dall’altro riaffermare la presenza dello Stato anche nei quartieri più difficili”.

Queste azioni mirano non solo alla repressione dei reati, ma soprattutto alla prevenzione, cercando di disinnescare in anticipo situazioni potenzialmente esplosive in un contesto dove la disponibilità illecita di armi da fuoco è ancora drammaticamente elevata.

La guerra tra clan sullo sfondo

Ad aggravare ulteriormente il contesto vi è la presenza di due clan rivali sul territorio: da un lato i Gionta, dall’altro il Quarto Sistema. Entrambe le organizzazioni mirano a conquistare l’egemonia criminale su Torre Annunziata, imponendo la loro influenza sul territorio attraverso intimidazioni, controllo del mercato della droga, e uso sistematico della violenza.

La pistola rinvenuta in piazza Morrone potrebbe dunque rappresentare un tassello importante nel quadro delle tensioni tra fazioni camorristiche, un’ulteriore prova del tentativo in corso di militarizzazione dei quartieri da parte della malavita organizzata.

Le indagini proseguono

Le indagini per identificare il possessore dell’arma sono tuttora in corso. L’ipotesi principale è che chi ha nascosto la pistola si sia accorto in tempo del potenziamento dei controlli ed abbia scelto di disfarsene temporaneamente, in attesa di poterla recuperare in un momento più favorevole. “Una modalità già sperimentata in altri contesti criminali”, fanno sapere gli investigatori.

Nel frattempo, le forze dell’ordine continuano a monitorare l’intera area con servizi ad alto impatto, intensificando le operazioni di presidio e controllo con l’obiettivo di disarmare i quartieri e sottrarre risorse al circuito criminale.

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