Un’improvvisa colonna di fumo nero si è alzata questa mattina intorno alle ore 11:00 dall’isola ecologica di Santa Maria la Carità, invadendo in poco tempo gran parte del centro abitato. Il rogo è scoppiato all’interno dell’area di stoccaggio rifiuti gestita dalla ditta Velia Ambiente, una struttura inaugurata da pochi mesi. Il denso fumo e l’odore acre hanno messo in allerta la popolazione, preoccupata per i potenziali rischi ambientali e sanitari.
Sul posto sono giunti rapidamente i vigili del fuoco, affiancati dalla protezione civile e dalle forze dell’ordine, impegnati nel tentativo di contenere e domare le fiamme. Al momento non risultano feriti, ma l’intera area è stata messa in sicurezza per facilitare le operazioni di spegnimento e prevenire ulteriori conseguenze.
L’allarme del sindaco: “Evitate di respirare il fumo”
A intervenire tempestivamente anche il sindaco di Santa Maria la Carità, Giosuè D’Amora, che attraverso i canali ufficiali ha lanciato un appello alla cittadinanza:
“A causa di un incendio in corso si invita tutta la cittadinanza a chiudere i balconi per evitare di respirare il fumo. Sono stati avvertiti i vigili del fuoco e stiamo intervenendo per dominare le fiamme”.
Il messaggio è stato diffuso sia tramite social network che attraverso il sistema di allerta comunale, mentre i tecnici del Comune sono al lavoro per monitorare la qualità dell’aria e valutare eventuali danni ambientali.
Ipotesi dolosa o incidente: indagini in corso
Le cause dell’incendio restano al momento ignote. Gli inquirenti non escludono alcuna pista: tra le ipotesi al vaglio vi sono sia l’origine accidentale, legata a un possibile surriscaldamento o autocombustione di materiali presenti nell’area, sia la pista dolosa, considerando anche episodi analoghi avvenuti in passato in strutture simili della zona.
Gli operatori della Velia Ambiente sono stati ascoltati dalle autorità e la zona è stata transennata per facilitare le indagini. Si attendono nelle prossime ore i rilievi dei tecnici dell’Arpac, che potrebbero fornire indicazioni fondamentali sul tipo di materiale coinvolto nell’incendio e sugli eventuali rischi per la salute pubblica.
Una nube visibile da chilometri
La nube nera sprigionatasi dall’area dell’incendio è stata visibile anche dai comuni limitrofi, suscitando ulteriore preoccupazione tra i cittadini del comprensorio stabiese e dei paesi vesuviani. In molti hanno segnalato sui social il forte odore di plastica bruciata e la presenza di fuliggine nell’aria. Le autorità locali raccomandano di limitare le uscite non necessarie e di evitare l’esposizione prolungata all’esterno, soprattutto per soggetti fragili come bambini, anziani e persone con patologie respiratorie.
L’isola ecologica era stata inaugurata solo pochi mesi fa come parte del progetto di miglioramento del ciclo dei rifiuti urbani nel comune di Santa Maria la Carità. L’incendio rappresenta dunque anche un colpo simbolico a un’infrastruttura pensata per migliorare la qualità della raccolta differenziata e ridurre l’impatto ambientale sul territorio.
Attesa per i rilievi dell’Arpac
Gli enti preposti, tra cui i tecnici dell’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale (Arpac), sono attesi in zona per campionamenti dell’aria e verifiche sulla presenza di sostanze inquinanti. Solo al termine delle analisi si potrà stabilire con certezza la portata del danno ambientale e valutare se procedere con ordinanze più restrittive per la popolazione.
Il Comune, nel frattempo, ha fatto sapere che fornirà aggiornamenti continui sulla situazione e sulle eventuali misure di sicurezza da adottare nelle prossime ore.










