A Pompei riprendono gli scavi nella Villa dei Misteri, uno dei luoghi simbolo del sito archeologico patrimonio UNESCO. L’intervento ha permesso di riportare alla luce l’antico ingresso della villa, la via Superior (la strada prospiciente l’ingresso) e parte del piano superiore del quartiere servile. Sul versante opposto è stato invece individuato un muro di contenimento del terrapieno e una cisterna a pianta rettangolare con volta a botte.
Le nuove indagini si concentrano nel settore nord del complesso, rimasto finora inesplorato a causa della presenza di una casa costruita, e successivamente ampliata, abusivamente sopra l’area. Tale costruzione è stata demolita nel 2023 grazie a un protocollo d’intesa tra la Procura di Torre Annunziata e il Parco Archeologico di Pompei. L’accordo è nato come strumento di contrasto al traffico illecito di reperti archeologici, un fenomeno già emerso con forza nel sito di Civita Giuliana.
“In virtù di questa collaborazione tra le due Istituzioni, si è proceduto, oltre che alla demolizione della casa oggetto di lavori abusivi sovrastante la Villa dei Misteri, altresì, alla demolizione, finanziata con fondi del Parco Archeologico, di una struttura del tutto abusiva, destinata ad attività di ristorazione, ubicata nell’area antistante la Villa dei Misteri”, conclude il procuratore di Torre Annunziata, Nunzio Fragliasso.
A rendere possibile l’apertura del cantiere è stato l’intervento della Procura, attivata dal Parco, che aveva accertato la presenza di scavi abusivi condotti attraverso cunicoli clandestini che partivano dalla casa e raggiungevano la Villa dei Misteri. Questo ha portato prima a sondaggi esplorativi, poi alla demolizione dell’edificio e infine alla riapertura degli scavi.
Il direttore del Parco, Gabriel Zuchtriegel, ha spiegato: “Ora stiamo continuando questo lavoro con il duplice obiettivo di documentare gli scavi clandestini aiutando in questo modo la Procura nel suo lavoro investigativo e di completare finalmente l’opera del direttore Maiuri e portare alla luce la restante parte della villa. Si tratta dell’ingresso principale della villa e di una parte significativa del quartiere servile. I dati che abbiamo raccolti finora sono molto promettenti, nonostante il saccheggio da parte dei clandestini: emergono resti intatti del piano superiore, il che fa ben sperare per le strutture sottostanti. Il nostro progetto, però, è solo un primo passo, ora stiamo cercando i fondi per portarlo a termine”.
La villa dei Misteri, situata fuori le mura della città antica in direzione di Ercolano, è celebre per il grande fregio misterico, considerato unico, anche se recentemente è emersa una rappresentazione simile nella casa del Tiaso. Fu scavata parzialmente da privati nel 1909-1910, lasciando però gli affreschi privi di protezione adeguata. L’intervento sistematico arrivò solo vent’anni dopo, nel 1929-1930, sotto la guida del soprintendente Amedeo Maiuri, con uno scavo finanziato dal Banco di Napoli: un vero e proprio “ArtBonus” ante litteram.
Stamattina, il direttore Zuchtriegel e il procuratore Fragliasso hanno incontrato la stampa proprio sul luogo del nuovo scavo, illustrando i risultati e le prospettive del progetto in corso, che mira a completare finalmente la scoperta integrale di uno degli edifici più iconici dell’archeologia pompeiana.
Sarah Riera










