L’attacco improvviso e letale nel giardino della casa di Eboli

La tragedia si consumò nel giardino dell’abitazione degli imputati, situata a pochi metri dalla marina di Eboli. Quel giorno, i due pitbull, chiamati  riuscirono a uscire dal locale in cui venivano normalmente chiusi alla presenza del bambino. In pochi istanti, si scagliarono contro il piccolo Francesco Pio, causando lesioni fatali. Secondo gli inquirenti, Sabato e Fiorillo avevano affidato temporaneamente i cani alla madre del bambino e ai due zii, persone ritenute incapaci di gestire animali così pericolosi.

L’attacco fu improvviso e violentissimo. Il bambino si trovava in braccio allo zio quando venne azzannato. Inutili furono i disperati tentativi dei familiari di sottrarlo alla furia dei due cani. Il piccolo riportò traumi gravissimi: trauma cranico, fratture multiple e danni agli organi interni. La morte fu pressoché istantanea. L’autopsia stabilì che le lesioni alla nuca e la frattura della colonna vertebrale furono determinanti per il decesso.

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