Nel cuore del cantiere navale di Castellammare di Stabia, sulle note solenni dell’Inno alla Gioia di Beethoven, si è compiuto il rito del varo tecnico del troncone di prua della futura “Viking Libra”. Con i tradizionali lanci dei guanti da parte degli operai in festa e sotto gli occhi di una città intera, la sezione anteriore della nave – lunga circa 113 metri e del peso di 5.200 tonnellate – ha toccato le acque del Golfo, tracciando un nuovo capitolo nella lunga storia della cantieristica stabiese.
Un frammento di futuro
Il troncone varato rappresenta la prua della “Viking Libra”, una delle più attese nuove unità della compagnia armatrice Viking, attualmente in costruzione presso Fincantieri. La cerimonia ha visto la partecipazione di Luigi Matarazzo, Direttore Generale della Divisione Navi Mercantili di Fincantieri, e di Jeff Dash, Executive Vice President e Head of Business Development della stessa Viking. La parte varata a Castellammare lascerà a breve il porto per raggiungere Ancona, dove proseguiranno i lavori fino alla consegna ufficiale, prevista per la fine del 2026.
La prima nave a idrogeno al mondo
La “Viking Libra” sarà una nave rivoluzionaria sotto il profilo ambientale. Con una stazza lorda complessiva di circa 54.300 tonnellate e una lunghezza di 239 metri, sarà in grado di accogliere a bordo 998 passeggeri distribuiti in 499 cabine. Ma ciò che rende questa unità davvero pionieristica è l’utilizzo dell’idrogeno stoccato a bordo come fonte primaria di alimentazione, sia per la propulsione sia per la generazione dell’energia elettrica. “Sarà la prima nave da crociera al mondo ad operare a idrogeno”, è stato spiegato nel corso della cerimonia, “e potrà dunque navigare anche in aree protette, grazie alla sua capacità di operare a emissioni zero”. Un esempio tangibile di sostenibilità applicata al settore navale, e un obiettivo concreto nel processo di transizione ecologica intrapreso da Fincantieri.
Una collaborazione strategica da 28 unità
Il rapporto tra Fincantieri e Viking si fonda su una solida alleanza nata nel 2012. A oggi, tra navi ordinate, contratti firmati e opzioni in corso di finalizzazione – quest’ultime ancora soggette all’ottenimento dei consueti finanziamenti – il portafoglio complessivo della partnership comprende 28 unità navali. Un investimento strategico, di lungo periodo, che consolida la posizione di Fincantieri come uno dei principali player mondiali nel settore delle navi da crociera.
Il valore storico e produttivo dello stabilimento stabiese
Il cantiere di Castellammare, dove è stato realizzato il troncone della Viking Libra, è il più antico stabilimento del gruppo Fincantieri. Con le sue 605 risorse dirette e un indotto che coinvolge oltre 3.200 lavoratori, rappresenta un autentico polo industriale del Mezzogiorno, simbolo di una tradizione che continua a rinnovarsi.
In questo sito storico sono state varate alcune delle navi più emblematiche della flotta italiana, come le celebri navi scuola Cristoforo Colombo e Amerigo Vespucci. Più recentemente, nel 2019, proprio a Castellammare è stato varato anche il LHD Trieste, la più grande costruzione militare italiana del dopoguerra. Attualmente il cantiere è principalmente dedicato alla cantieristica militare, ma continua a svolgere un ruolo fondamentale anche nella realizzazione di sezioni per navi da crociera, contribuendo al network produttivo nazionale del gruppo.
Sicurezza in primo piano
Il varo si è svolto in un clima di grande partecipazione, ma anche con massima attenzione alla sicurezza, grazie al coordinamento della Capitaneria di Porto, guidata dal Comandante Andrea Pellegrino, e al supporto dei servizi tecnico-nautici del porto, tra cui piloti, rimorchiatori e ormeggiatori. Questi hanno garantito non solo il regolare svolgimento delle operazioni, ma anche la tutela delle attività ordinarie del porto, nel rispetto delle ordinanze vigenti che disciplinano il traffico e le operazioni marittime in zona.
Una visione proiettata al futuro
La discesa in mare del troncone di prua della Viking Libra non è solo un passo avanti nella costruzione di una nave innovativa, ma anche il simbolo di un sistema industriale in evoluzione, che unisce competenze storiche e nuove sfide tecnologiche. Mentre le acque del Golfo di Napoli si richiudevano dietro lo scafo appena varato, l’intera città ha potuto assistere a un momento che testimonia come la cantieristica italiana, e in particolare quella stabiese, sia ancora oggi motore di eccellenza e avanguardia a livello mondiale.