I soccorsi e le operazioni sul posto
Sul luogo del disastro sono intervenute tempestivamente le forze dell’ordine, in particolare gli agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale della Questura di Napoli e le volanti della Polizia di Stato, che hanno delimitato l’area e avviato i primi accertamenti. Presenti anche i Vigili del Fuoco, che hanno provveduto alla messa in sicurezza del cantiere e alla rimozione dei resti dell’impalcatura collassata. Le operazioni di rilievo e di messa in sicurezza sono proseguite per tutta la mattinata.
Aperta un’inchiesta per accertare le responsabilità
Le indagini sono attualmente condotte dalla Polizia di Stato, che sta raccogliendo testimonianze dei presenti, visionando eventuali filmati delle telecamere di zona e acquisendo la documentazione relativa al cantiere e all’impresa che stava svolgendo i lavori. La Procura di Napoli è stata informata dell’accaduto e ha già predisposto l’apertura di un fascicolo. Si ipotizza il reato di omicidio colposo plurimo, ma l’esatta qualificazione giuridica sarà definita alla luce degli esiti investigativi.
Il procuratore aggiunto Antonio Ricci, coordinatore della sesta sezione “lavoro e colpe professionali” della Procura di Napoli, insieme con il sostituto procuratore Stella Castaldo, si sono recati sul luogo della tragedia per un sopralluogo sul luogo. I due magistrati si stanno tenendo in stretto contatto con il procuratore di Napoli Nicola Gratteri.
Gli inquirenti stanno verificando se siano state rispettate tutte le norme di sicurezza previste per i lavori in quota. Al vaglio anche le condizioni strutturali dell’impalcatura mobile e del montacarichi, così come l’eventuale presenza di certificazioni e collaudi obbligatori.