In vista delle elezioni regionali in Campania previste per l’autunno, il presidente Vincenzo De Luca interviene con dure parole durante una diretta social, criticando aspramente le dinamiche politiche attorno alla formazione delle candidature.
“Per la Campania per me non è risolto niente e non ho ancora visto sulla scena nomi di persone adeguate per capacità, per esperienza e competenza, a ricoprire i ruoli per i quali vengono ipotizzati”, ha dichiarato De Luca, lamentando l’assenza di figure credibili per la successione alla guida della Regione.
Il presidente pone anche interrogativi diretti alla segretaria del Partito Democratico, sottolineando il peso politico della Campania nello scenario nazionale: “La domanda che mi viene rivolta in Campania e che rivolgo alla segretaria del Pd è questa: qual è la Regione più importante che va al voto fra qualche mese? Qual è la Regione dove c’è il presidente che ha avuto più voti in Italia insieme con Zaia? Qual è la Regione nella quale i 5 Stelle sono stati all’opposizione per dieci anni e non hanno fatto nulla? Dunque, qual è la Regione che si offre ai 5 Stelle? La risposta è la Campania. Molti ritengono che non ci sia molta ragionevolezza in queste, ma io non so cosa rispondere”.
Secondo De Luca, le dinamiche che si stanno delineando non tengono conto degli interessi reali del territorio: “È un ragionamento del tutto indifferente al destino della Campania e alla qualità dei candidati. Tiene conto dell’esigenza di mettere in piedi una coalizione alternativa al Governo Meloni per candidarci a governare l’Italia, che è un obiettivo sacrosanto, ma non può essere perseguito calpestando gli interessi della Regione e accettando qualunque proposta venga avanzata”.
Infine, il governatore critica il metodo imposto da alcune forze politiche: “Se si ritiene che il candidato presidente debba essere espresso dal partito X, il partito X deve avere anche il buon senso, il garbo e l’umiltà di proporre rose di nomi o di confrontarsi sulle proposte che avanza. Non mi pare accettabile la posizione di chi dice ‘prendetevi il mio candidato a scatola chiusa’”.
La sua analisi si apre con un attacco alla natura delle Regionali, che secondo lui si stanno trasformando in una rappresentazione della peggiore politica: “Le elezioni regionali stanno diventando il festival della politica politicante e della doppiezza, dell’ipocrisia, si torna a tempi in cui le scelte politiche non riguardano i territori e la qualità dei candidati, ma i partiti e le caste romane”.