Forio d'Ischia, sperona l’acquascooter della polizia: ingegnere scarcerato dal giudice

Il tribunale di Napoli ha deciso di non convalidare l’arresto e di disporre la liberazione per l’ingegnere napoletano di 37 anni fermato sabato scorso davanti al porticciolo di Forio d’Ischia. L’uomo era stato arrestato dalla Polizia di Stato, con l’accusa di aver volontariamente speronato un acquascooter della polizia su cui viaggiava un agente, provocandone la caduta in mare e procurandogli lesioni giudicate guaribili in cinque giorni.

La versione dell’indagato: collisione non intenzionale

Una ricostruzione contestata dall’indagato, che tramite i propri difensori, gli avvocati Sergio Pisani e Marco Antonio Cioffi, ha messo a disposizione un video ripreso in diretta su Facebook dallo stesso conducente del motoscafo coinvolto. Le immagini avrebbero mostrato l’incidente, ma il giudice non ha acquisito il filmato nel corso dell’udienza per direttissima.

Il pubblico ministero chiede l’obbligo di firma

Durante l’udienza, il pubblico ministero ha richiesto una misura cautelare attenuata, proponendo per l’ingegnere l’obbligo di firma. Tuttavia, il giudice ha optato per la scarcerazione, permettendo all’uomo di affrontare il processo a piede libero.

I reati contestati e il procedimento in corso

All’indagato sono stati contestati i reati di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. In aggiunta, sabato scorso è stato anche denunciato per danneggiamento di beni dello Stato, violazione dei sigilli e inosservanza delle norme sulla sicurezza della navigazione. Tutti questi reati saranno esaminati in un procedimento successivo.

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