La Villa di Numerio Popidio Floro a Boscoreale, una delle più prestigiose residenze rustiche dell’agro pompeiano, sarà domani al centro di una conferenza stampa in occasione della consegna dei lavori di messa in sicurezza e dell’avvio delle indagini archeologiche. L’iniziativa è promossa dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, a seguito del sequestro disposto dalla Procura della Repubblica di Torre Annunziata, in risposta a gravi manomissioni e danneggiamenti riscontrati negli ultimi anni.
Un momento di svolta dopo anni di danneggiamenti
La conferenza si terrà mercoledì 6 agosto alle ore 10:00, direttamente presso il sito archeologico. L’evento rappresenta un punto di svolta istituzionale per la tutela del patrimonio archeologico vesuviano, che negli ultimi anni è stato oggetto di azioni clandestine e danneggiamenti. L’intervento di messa in sicurezza si accompagna all’inizio di nuove indagini archeologiche condotte secondo rigorosi criteri scientifici, sotto la direzione della Soprintendenza.
Le autorità presenti alla conferenza
Alla conferenza stampa interverranno numerose autorità del mondo giudiziario e della tutela culturale. Saranno presenti Nunzio Fragliasso, procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Torre Annunziata, Paola Ricciardi, soprintendente ABAP per l’area metropolitana di Napoli, e Mariano Nuzzo, soprintendente ABAP per le Province di Caserta e Benevento, già titolare della Soprintendenza per l’area metropolitana di Napoli. Inoltre, prenderanno parte all’incontro il responsabile unico del procedimento, Luca Di Franco, la direttrice dei lavori, Filomena Russo del Prete, e i rappresentanti dell’impresa esecutrice Brigante Engineering s.r.l., incaricata di realizzare gli interventi previsti.
Una villa tra le più prestigiose dell’agro pompeiano
Il sito archeologico, attualmente di proprietà della famiglia Faraone Mennella, è identificato come Villa di Numerio Popidio Floro grazie al ritrovamento di due iscrizioni epigrafiche che ne attestano il nome del proprietario. Scoperta tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, la villa ha restituito testimonianze artistiche e materiali di enorme valore, oggi conservate in musei di fama internazionale, tra cui il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, il Louvre di Parigi, il Metropolitan Museum di New York, il Paul Getty Museum di Malibu e l’Antiquarium di Boscoreale.
Mosaici e affreschi ancora in situ
Dell’antico complesso romano sono ancora visibili ambienti del settore termale, caratterizzati da affreschi e mosaici conservati in situ. Le più recenti azioni clandestine di scavo hanno portato alla luce nuovi settori mai esplorati prima, che ora saranno oggetto di un’attività di tutela e conoscenza approfondita. Il tutto si svolgerà sotto la vigilanza scientifica della Soprintendenza.
Il contributo della proprietà privata e i fondi ministeriali
Un aspetto rilevante dell’iniziativa è la collaborazione dei proprietari dell’area, che hanno liberamente concesso l’accesso al sito archeologico, permettendo così l’avvio delle attività programmate. L’intervento è finanziato attraverso fondi ministeriali per un importo complessivo di 180.000 euro. Si tratta di un ulteriore tassello nel percorso delle azioni istituzionali finalizzate alla salvaguardia, alla conoscenza e alla fruizione del patrimonio archeologico vesuviano, con particolare attenzione ai beni minacciati da interventi illeciti o da condizioni di degrado.