Addio a Pippo Baudo, il condottiero della televisione italiana

Con la morte di Pippo Baudo, spentosi a Roma a 89 anni, si chiude un’epoca della tv: re di Sanremo, scopritore di talenti e simbolo di un’Italia in diretta

È morto Pippo Baudo, volto simbolo della televisione italiana, all’età di 89 anni. Si è spento serenamente al Campus Biomedico di Roma, circondato dall’affetto dei suoi cari e con il conforto dei sacramenti. La notizia è stata confermata dal suo storico legale e amico fraterno, Giorgio Assumma. Con lui scompare un protagonista assoluto del piccolo schermo, che per oltre sessant’anni ha rappresentato un punto di riferimento per milioni di italiani.

Le origini e la formazione

Giuseppe Raimondo Vittorio Baudo, detto Pippo, era nato il 7 giugno 1936 a Militello in Val di Catania, in una famiglia della media borghesia siciliana. Dopo il liceo classico si trasferì a Catania, dove si laureò in Giurisprudenza, senza però mai abbandonare la sua passione per la musica: suonava il pianoforte e cantava, qualità che gli permisero di avvicinarsi al mondo dello spettacolo.

Il debutto e la consacrazione

Il debutto in televisione arrivò alla fine degli anni Cinquanta, in trasmissioni ancora di nicchia. La consacrazione arrivò negli anni Sessanta con Settevoci, programma che lo rivelò come conduttore brillante e capace di conquistare il pubblico con presenza scenica e professionalità. Da lì iniziò una carriera inarrestabile che lo portò a diventare il simbolo stesso del varietà.

Una carriera di successi

Dagli anni Settanta agli anni Novanta, Pippo Baudo condusse trasmissioni entrate nella storia della Rai come Canzonissima, Fantastico, Domenica In, Serata d’onore, Novecento. Il suo nome era garanzia di ascolti record e spettacolo popolare, capace di unire diverse generazioni davanti allo schermo.

Il re del Festival di Sanremo

Il Festival di Sanremo fu la sua casa: Baudo condusse tredici edizioni tra il 1968 e il 2008, sette delle quali anche da direttore artistico, un primato mai raggiunto da nessun altro. Nel 2018, in occasione della sua ultima apparizione all’Ariston, emozionato, ricordò quel lungo percorso con una lettera d’amore a Sanremo, dichiarando «Il format di Sanremo l’ho inventato io».

Indimenticabile rimane l’episodio del 1995 quando, durante l’irruzione di un uomo che minacciava di lanciarsi dalla galleria, Baudo riuscì a evitare la tragedia parlando con calma e sangue freddo. Nel corso degli anni, dovette fronteggiare anche altre situazioni impreviste, come l’irruzione del disturbatore Cavallo Pazzo nel 1992 o la protesta degli operai dell’Italsider nel 1984.

Aneddoti e ospiti internazionali

La storia di Pippo Baudo a Sanremo è anche un mosaico di aneddoti. Nel suo debutto del 1968 con Louis Armstrong, dovette interrompere il celebre musicista che si era lanciato in un fuori programma. Nel 1995, in occasione della mancata partecipazione di Elton John, trasformò l’assenza della star in un momento di spettacolo improvvisando una celebrazione della carriera dell’artista con una torta in scena.

Sul palco dell’Ariston ospitò anche star internazionali come Madonna, Sharon Stone, Queen, Duran Duran, Whitney Houston, accanto ai più grandi protagonisti della musica e dello spettacolo italiani.

Il talento di scoprire talenti

Baudo è stato il più grande talent scout della televisione italiana. Amava ripetere «L’ho inventato io!», e in molti casi era vero. Fu lui a portare in tv Heather Parisi, trasformata in icona grazie a sigle come Cicale, e Lorella Cuccarini, lanciata a Fantastico nel 1983 come «la più amata dagli italiani».

Scoprì e consacrò cantanti come Andrea Bocelli, che debuttò a Sanremo Giovani nel 1994, Giorgia, vincitrice a Sanremo 1995 con Come saprei, e rilanciò artisti già affermati come Massimo Ranieri. Diede spazio a Laura Pausini, Eros Ramazzotti, Milva, Anna Oxa, Giuni Russo, Mietta, Fabrizio Moro, fino ai comici e showman Beppe Grillo, Fiorello, Elio e le Storie Tese.

Vita privata e impegno culturale

Pippo Baudo si sposò due volte: prima con Angela Lippi, da cui ebbe la figlia Tiziana, poi con la cantante Katia Ricciarelli, matrimonio terminato con la separazione nel 2004. Nel 1996 riconobbe il figlio Alessandro, nato da una relazione precedente.

Non fu solo conduttore di intrattenimento, ma anche divulgatore: con il programma Novecento portò in tv approfondimenti storici e culturali, ricostruendo eventi e personaggi del secolo scorso e difendendo con forza il ruolo della Rai come servizio pubblico.

I messaggi di cordoglio

Alla notizia della sua morte, sono arrivati numerosi messaggi di cordoglio dal mondo delle istituzioni e dello spettacolo.

La premier Giorgia Meloni ha scritto: «Ci lascia a 89 anni Pippo Baudo, uno dei più grandi protagonisti della storia della televisione italiana. Il suo volto e la sua voce hanno accompagnato intere generazioni, regalando emozioni, sorrisi e momenti indimenticabili. Grazie di tutto».

I vertici Rai, con l’Amministratore Delegato Giampaolo Rossi, il Direttore Generale Roberto Sergio e il Cda, hanno dichiarato: «Con Pippo Baudo se ne va un pezzo di cuore della Tv, una parte fondamentale della Rai. È stato un inventore di televisione, uno scopritore di talenti, l’uomo del Festival di Sanremo che ha condotto e pensato più di chiunque altro. Da oggi la Rai è un po’ più povera, ma ciò che ci hai lasciato resta un’immensa ricchezza».

Carlo Conti ha scritto: «Ciao Pippo, con te si spegne la tv, la tv che hai inventato, che hai fatto con amore e genio, quella tv dove hai creato cantanti e comici. Ti sono grato prima come spettatore e poi immeritatamente come collega. Ciao Maestro».

Barbara D’Urso lo ha ricordato così: «Un maestro per chiunque faccia questo lavoro, padre della tv italiana… Ha formato generazioni di artisti… Ho iniziato a lavorare con lui nel 1980… Domenica In… Mancherà a molti… Ciao Pippo…».

Gerry Scotti ha dichiarato: «Un grande, un gigante, un vero numero uno. Tutti gli dobbiamo qualcosa, come telespettatori e come addetti ai lavori. Gli volevo bene e me ne voleva: sono onorato di questo sentimento. In particolare, in un momento di indecisione nei lontani anni ’80, una sua telefonata mi spinse a divenire ciò che sono divenuto: potere della sua voce! Grazie Pippo, l’Italia ti vuole bene».

Il leader di Italia Viva Matteo Renzi ha scritto: «Ci lascia un pezzo di storia popolare italiana. Ciao Pippo Baudo».

Il sottosegretario all’editoria Alberto Barachini ha commentato: «Creatore di molteplici format di grandissimo successo, scopritore di talenti e musicisti, artista lui stesso dalla raffinata cultura dell’intrattenimento ci lascia un uomo che ha costituito e costituisce un riferimento per tutto il mondo della televisione italiana».

Simona Ventura ha salutato Baudo con un messaggio breve e diretto: «Sei stato il mio maestro, non ti dimenticherò mai!!! Buon viaggio Pippo».

Bruno Vespa ha concluso: «Se ne è andato l’ultimo dei Grandi».

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