Momenti di terrore e sconcerto questa mattina nella parrocchia di San Paolo Apostolo al Parco Verde di Caivano, dove il parroco Don Maurizio Patriciello, da anni in prima linea nella lotta contro la camorra, è stato minacciato in piena messa.
Un uomo, in fila per ricevere la Comunione, invece di prendere l’ostia ha consegnato un fazzoletto contenente un proiettile calibro 9×21 al sacerdote, simbolo di una minaccia chiara e inquietante.
Secondo la ricostruzione dei carabinieri, l’uomo – Vittorio De Luca, già noto alle forze dell’ordine e con precedenti episodi di minacce verso il parroco – si è confuso tra i fedeli durante la messa delle 10, tradizionalmente riservata ai bambini, e si è avvicinato all’altare porgendo a Don Patriciello un piccolo pacchetto avvolto in carta di giornale.
All’interno, i militari hanno trovato un proiettile, probabilmente dello stesso tipo utilizzato nella doppia stesa avvenuta ieri sera nella zona.
Il gesto è stato immediatamente notato dalla giornalista Marilena Natale, anche lei presente in chiesa e sotto scorta, che ha allertato i suoi agenti. Gli uomini della scorta e i carabinieri di vigilanza hanno bloccato De Luca prima che potesse allontanarsi. L’uomo, già autore in passato di un’irruzione in chiesa armato di coltello, è stato condotto in caserma, dove si trova a disposizione della Procura di Napoli Nord per le valutazioni del caso.
Nonostante la gravità della minaccia, Don Patriciello ha avuto la forza di proseguire la celebrazione tra gli applausi e la commozione dei presenti.
Il sacerdote, simbolo della resistenza civile contro la criminalità organizzata, ha poi espresso sui social tutta la sua indignazione per un atto definito «raccapricciante e vergognoso».
Anche le istituzioni hanno manifestato immediata solidarietà:
- Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha fatto pervenire un messaggio di vicinanza e sostegno.
- Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha telefonato personalmente al parroco per esprimere la propria solidarietà.
- Pina Castiello, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, ha condannato duramente l’accaduto, parlando di «atto gravissimo contro un simbolo della legalità».