Un Giraud stracolmo è la più bella cornice che potesse esserci per una gara casalinga del Savoia. Lo stadio di Torre Annunziata è colmo come un uovo ed è una esplosione di bianco. Contribuiscono a rendere lo spettacolo ancora più bello gli oltre 400 spettatori giunti da Reggio Calabria.
La giornata è assolata ma ventilata e dunque il clima è l’ideale per gli atleti in campo.
Le scelte tattiche
Il Savoia di mister Catalano non cambia lo schema consueto, il solito 4-3-2-1, ma rispetto alla vittoriosa trasferta di Enna, Umbaca viene sostituito da Fiasco e Frasson si posiziona sulla corsia esterna al posto dell’infortunato Piccolo.
Bruno Trocini dispone i suoi con il 4-3-3 con un giocatore esperto per reparto. In difesa il coloured Adejo, a centrocampo il sempiterno Barillà ed in attacco Adriano Montalto. L’età media degli undici calabresi è di 29 anni mentre quella dei bianchi di Torre è di 24 anni, un divario non da poco.
Avvio intenso
Le squadre si affrontano a viso aperto e cercano di fare la prima mossa. Il Savoia arrembante in pressing alto ed altrettanto la Reggina sulla costruzione dal basso dei padroni di casa. Il tasso tecnico in campo è alto e le giocate, pur senza finezze di rilievo, sono dettate da una elevata pulizia tecnica ed il ritmo è intenso.
Occasioni ed episodi
Dopo quindici minuti Meola lancia nello spazio Fiasco che brucia la difesa e conclude in estirada sulla disperata uscita del portiere ma il pallonetto che ne viene fuori supera la trasversale.
Il confronto è equilibrato e vibrante e, si sa, in circostanze del genere un calcio piazzato o un episodio possono indirizzare il corso della gara.
Cosa che accade al minuto 17 quando su un pallone messo in area dalla corsia sinistra dei reggini Checa trattiene Montalto che gli aveva preso il tempo nello scatto verso la porta. L’arbitro non esita ed indica il dischetto. Dagli undici metri si presenta Barillà che spiazza il portierino biancoscudato con una conclusione a mezz’altezza.
Cinque minuti dopo i padroni di casa rispondono con una bella punizione di Ledesma dal limite ma la palla scheggia la traversa a portiere battuto.
La prima frazione si conclude con gli ospiti in vantaggio ma i bianchi, che hanno condotto con autorevolezza il gioco, avrebbero meritato qualcosa di più.
La ripresa e il pareggio
Nella ripresa il Savoia, sostenuto incessantemente dallo splendido tifo dei propri tifosi, alza il ritmo e mister Catalano gioca la carta Munoz, inserito al posto di un Frasson evidentemente a disagio nel ruolo di esterno.
I bianchi stringono la Reggina in area e Lagonigro strozza in gola l’urlo ai bianchi in ben due occasioni, ambedue capitate a Favetta; la prima di testa sprecata con una conclusione debole su splendido assist di Munoz e la seconda con un rasoterra sul primo palo ma il pipelet classe 2006 compie un balzo felino e storna in angolo la conclusione del puntero torrese.
Il gol è nell’aria e lo realizza Ledesma che è prontissimo in area a girare imparabilmente a rete una volée di Munoz dal limite destro dell’area di rigore. Corre il minuto 20.
Ultime emozioni e rosso a Montalto
Raggiunto il pari il Savoia accusa un evidente calo fisico e la Reggina mette fuori la testa dal sacco dove era stata costretta dall’inizio del tempo. La qualità degli amaranto ed anche la grande esperienza dei reggini sembrano fare pendere la bilancia nuovamente in favore degli ospiti e solo una parata miracolosa di De Lorenzo su colpo di testa di Girasole tiene i bianchi in partita. Compromette il tentativo di sorpasso della propria squadra il bomber Montalto che al 40’ si fa pizzicare dall’arbitro mentre rifila una gomitata a Checa: rosso diretto e doccia anticipata.
Nel finale i Bianchi tentano l’impresa
Negli ultimi minuti il Savoia, rinfrancato dalla superiorità numerica, tenta l’impresa ma con scarsa lucidità e, pur mettendo in ambasce la difesa calabrese, non riesce a trovare la giocata vincente, cosicché la gara termina sul risultato di parità.
Salvatore Curcio