La notte di sangue a Torre del Greco ha un volto e un nome: quello di Tommaso Severino, 28enne di Ercolano, arrestato con l’accusa di omicidio stradale aggravato e omissione di soccorso per la morte dell’assistente capo coordinatore Aniello Scarpati, 47 anni, sposato e padre di tre figli. La tragedia è avvenuta in viale Europa, dove la volante della Polizia è stata travolta da un BMW X4 lanciato a forte velocità. A bordo della vettura, insieme al conducente, c’erano altri cinque passeggeri, tra cui tre minorenni.
La notte della tragedia
Era notte fonda quando il Suv BMW X4 ha invaso la corsia opposta, centrando in pieno la volante della Polizia impegnata in un servizio di pattugliamento. L’urto è stato violentissimo: l’auto di servizio è stata sbalzata per oltre dieci metri, riducendosi a un ammasso di lamiere. A perdere la vita sul colpo è stato Aniello Scarpati, mentre il collega Ciro Cozzolino è rimasto gravemente ferito e si trova tuttora ricoverato in ospedale.
Nessuno degli occupanti del Suv si è fermato a prestare aiuto. Dopo lo schianto, il gruppo ha abbandonato il veicolo e si è dato alla fuga a piedi, lasciando i due poliziotti intrappolati nell’abitacolo. La scena, descritta dagli inquirenti come «uno scenario di devastazione», ha scosso profondamente la comunità di Torre del Greco e l’intero corpo di Polizia di Stato.
Le ore di fuga e la svolta
Nelle prime ore successive all’impatto, gli agenti hanno identificato l’intestatario del contratto di noleggio del Suv: Tommaso Severino, residente a Ercolano. Tuttavia, quando la Polizia ha bussato alla sua porta, il giovane era già sparito. Le ricerche sono proseguite senza sosta per ore, mentre l’indignazione cresceva per quella che appariva come una fuga senza soccorso.
La svolta è arrivata intorno alle 13.30 del giorno successivo, quando Severino si è presentato, accompagnato dal suo avvocato, al pronto soccorso dell’ospedale Maresca di via Montedoro, dichiarando di accusare dolori e possibili fratture al volto. «Ho bisogno di cure, mi fa male ovunque», avrebbe detto ai sanitari, in evidente stato di agitazione.
Sul posto sono giunti gli agenti del commissariato cittadino, che lo hanno piantonato in stato di fermo di polizia giudiziaria in attesa degli accertamenti medici.
Gli accertamenti medici e l’arresto
Secondo quanto emerso dagli esami clinici, Severino presentava ecchimosi al tronco e al capo e una frattura del setto nasale. I test tossicologici hanno poi confermato la positività alla cocaina, aggravando la posizione del giovane. La Procura di Torre Annunziata ha quindi disposto l’arresto per omicidio stradale aggravato dall’uso di sostanze stupefacenti e omissione di soccorso.
Il 28enne si trova tuttora ricoverato e piantonato all’ospedale Maresca, mentre gli inquirenti stanno ricostruendo con precisione la dinamica dell’incidente e il ruolo dei passeggeri. Le indagini dovranno chiarire se le lesioni riportate dal giovane siano effettivamente legate all’impatto o se, come ipotizzano gli investigatori, possano essere state usate per giustificare l’irreperibilità delle ore successive alla tragedia.
Gli altri occupanti del Suv
Oltre a Severino, sul Suv viaggiavano cinque passeggeri, tra cui tre minorenni. I ragazzi, rintracciati nelle ore successive, hanno riportato solo ferite lievi e sono stati ascoltati dagli inquirenti. Due maggiorenni, che sedevano sul sedile posteriore, sono ora indagati per omissione di soccorso, mentre per i tre minorenni procede la Procura dei minori.
Secondo le prime ricostruzioni, dopo lo schianto i passeggeri si sarebbero dispersi nelle strade laterali di viale Europa, abbandonando l’auto e i due agenti feriti. I rilievi della Polizia scientifica hanno consentito di recuperare tracce biologiche e impronte digitali utili per confermare le presenze a bordo del veicolo.
Chi è Tommaso Severino
Fino a oggi Tommaso Severino era un nome sconosciuto alle cronache giudiziarie. Il 28enne, incensurato e senza legami con ambienti criminali, è titolare insieme alla famiglia di un ingrosso di abiti nell’area vesuviana. Una vita apparentemente tranquilla, sconvolta da una notte di eccessi e da un impatto mortale che ha distrutto due famiglie: quella della vittima e la propria.
Gli inquirenti stanno verificando le modalità del noleggio del Suv, intestato a una società privata, e l’effettiva destinazione della serata del gruppo, che potrebbe aver trascorso le ore precedenti tra locali e zone della movida vesuviana.
La positività alla cocaina emersa dai test è un elemento centrale per la Procura, che ipotizza una condotta di guida gravemente imprudente e l’uso di sostanze stupefacenti prima della tragedia.
Il dolore per la morte dell’agente Scarpati: non doveva essere in servizio
La notizia della morte di Aniello Scarpati ha gettato nello sconforto la comunità di Torre del Greco e il corpo di Polizia. L’agente, 47 anni, era descritto dai colleghi come «un uomo dal cuore grande, sempre pronto ad aiutare gli altri». Quella notte, come raccontano i compagni di reparto, era in servizio solo per fare un favore a un collega.
L’intera città si è stretta attorno alla famiglia del poliziotto, alla moglie e ai tre figli. Nelle prossime ore sarà fissata la camera ardente, mentre il feretro sarà accolto con gli onori funebri di Stato.
Intanto proseguono le indagini coordinate dalla Procura di Torre Annunziata, che sta valutando ogni profilo di responsabilità. Per il momento, il nome di Tommaso Severino resta al centro dell’inchiesta, con l’ombra pesante di un’accusa che rischia di segnare per sempre la sua vita.
Filippo Raiola










