Migliaia di fedeli in piazza a Pompei per i 150 anni del quadro della Madonna del Rosario

Il Cardinale Pietro Parolin ha presieduto il rito commemorativo, ricordando l’opera di San Bartolo Longo e invitando i fedeli a vivere la preghiera come guida quotidiana. “Pompei continui a essere santuario di luce, scuola di preghiera, officina di carità”

Saluto dell’arcivescovo Tommaso Caputo al Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato e Legato Pontificio

Eminenza Reverendissima, nella Sua infinita Provvidenza, il Signore continua a ricolmarci di doni in questo Anno giubilare che, a Pompei, è stato coronato dalla canonizzazione dell’amato Fondatore, San Bartolo Longo, il 19 ottobre.

Oggi, in questo giorno solenne, per volere di Papa Leone XIV si aggiunge un gaudio specialissimo. Il Santo Padre ha nominato e costituito Lei, Suo più stretto collaboratore, Legato Pontificio per guidare nella centralità dell’Eucaristia il nostro grazie a Dio e all’Augusta Regina delle Vittorie nel 150° anniversario dell’evento fondativo di questo Santuario e della storia della nuova Pompei: l’arrivo, il 13 novembre 1875, del Quadro della Madonna del Rosario in questa Valle allora “sconsolata”.

Il dipinto, donato a Bartolo Longo e alla consorte Marianna Farnararo De Fusco, fu “avventurosamente” trasportato da Napoli proprio qui dove siamo radunati in preghiera, sopra un carro di letame. Un inizio umile, in linea con lo stile di Dio che sa trarre grandi cose dalle realtà più insignificanti. In pochi anni, Valle di Pompei diventò un avamposto di fede e di carità, luogo dello Spirito e l’Icona della Vergine divenne nota e venerata nel mondo intero.

Oggi, Pompei, “roccaforte di pace”, accoglie con gioia Vostra Eminenza, mentre la memoria risale all’8 maggio 2014 quando Lei celebrò l’Eucarestia, guidò la recita della Supplica, visitò le nostre opere di carità e inaugurò la Mensa per i Poveri “Papa Francesco”.

Con me esultano i Confratelli Vescovi, i sacerdoti, i diaconi, le religiose i religiosi, gli ospiti delle nostre Opere di carità, i pompeiani, la moltitudine di pellegrini giunti anche dall’estero, insieme alle distinte autorità civili e militari qui convenute col primo cittadino e col Presidente della Regione Campania e il Prefetto di Napoli. E si uniscono spiritualmente quanti ci seguono attraverso la televisione e internet.

Il Sommo Pontefice, con la stupenda Lettera ora ascoltata, ci incoraggia a proseguire nel mandato affidatoci fin dai tempi di Leone XIII: promuovere nella Chiesa la preghiera del Rosario, sviluppandone “l’anima cristologica e contemplativa, secondo l’impulso offerto dal recente santo Bartolo Longo”.

Eminenza, assicuri il Santo Padre che le Sue parole saranno la nostra guida: questo Tempio della fede e il Tempio della carità che lo circonda intendono essere ben radicati nella mirabile preghiera mariana, alla scuola di San Giovanni Paolo II nella Lettera Apostolica Rosarium Virginis Mariae firmata proprio davanti alla Venerata Immagine della Regina del Rosario di Pompei il 16 ottobre 2002.

Pensando al titolo del Suo mandato – Legato Pontificio, un po’ come colui che apre la strada – mi permetta, Eminenza, di confidarLe che nel nostro cuore dimora un grande desiderio che, per intercessione della Vergine Maria, sale a Dio. È il desiderio di accogliere presto Papa Leone XIV. Nel solco dei suoi venerati predecessori, San Giovanni Paolo II, Papa Benedetto XVI e Papa Francesco, il Santo Padre venga presto a confermarci nella fede e a offrire ragioni di pace e di gioia a quanti, dai vari continenti, guardano al Santuario e si nutrono della spiritualità del Rosario, catena dolce che ci annoda a Dio e ci fa fratelli nella contemplazione del volto di Cristo con gli occhi di Maria. Benvenuto, Eminenza!

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