Con professionalità e abnegazione le unità operative della Sorveglianza Ambientale del Comune di Ercolano svolgono il proprio lavoro in difesa dei luoghi e del vivere civile che dovrebbe sempre contraddistinguere una società moderna degna di tale appellativo. A discapito di un supporto logistico al momento inadeguato e a carenze di natura tecnica ci si adopera per offrire alla comunità degli scavi un monitoraggio costante delle aree principalmente prese di mira dagli irriducibili del “sacchetto selvaggio”, ovvero da coloro che vergognosamente continuano a depositare immondizia per strada in barba a qualsiasi regola legata non solo al regolamento comunale ma principalmente al buone senso.
Una nota positiva per una comunità che anela da anni al riscatto di un’immagine troppe volte offuscata da vicende legate al malaffare. Sicuramente una testimonianza importante nell’iter rinnovativo anelato per decenni da Ercolano che deve vedere impegnati in prima linea, non ci stancheremo mai di ribadirlo, cittadini e istituzioni. Le associazioni di volontariato possono esercitare un ruolo di supporto importante nel processo di bonifica territoriale con particolare riferimento alla tutela dell’ambiente. A giudicare dall’ottimo servizio svolto dalla Sorveglianza Ambientale dell’Ente Comune i presupposti per far bene ci sarebbero tutti: a patto però che si navighi nella comune direzione al solo scopo di apportare benessere alla comunità ercolanese.
E’ più facile vedere il bicchiere mezzo vuoto che mezzo pieno: in questo caso un plauso è sinceramente rivolto a lavoratori che tra difficoltà oggettive sono quotidianamente in prima linea nell’espletamento di un servizio di fondamentale importanza per la città. Passo dopo passo Ercolano è chiamata a mostrare le proprie incommensurabili potenzialità cassando dissidi personali e gelosie clientelari che in passato hanno notevolmente penalizzato i luoghi. Uniti quindi nella politica del “fare” e nell’amore per un territorio che vanta tradizioni celeberrime sotto il profilo storico- archeologico.
Alfonso Maria Liguori