Increscioso e deprecabile episodio accaduto ieri a Bergamo prima della partenza dell’Atalanta per Torino in vista del match con la Juventus.
Un tifoso del Napoli si avvicina all’allenatore nerazzurro Gasperini e lo provoca. “Quest’anno ve la giocate o come al solito gliela regalate? Forza Napoli”, le parole del tifoso. Infastidita la reazione del tecnico, che lo allontana, ma arrivano poi le parole del team manager dell’Atalanta Mirco Moioli: “vai via, testa di c…o, terrone del c…o!”.
L’episodio è stato registrato con un cellulare e il video ha subito fatto il giro del web, immortalando la condotta del membro dello staff dei bergamaschi.
Più tardi in serata, durante la partita, la FIGC ha aperto un’inchiesta per andare a fondo sulla questione. La procura federale ha avviato il procedimento a carico di Moioli e del club atalantino, per responsabilità oggettiva. Ora si vaglierà la situazione, anche grazie alle immagini su internet, e al dirigente potrebbe essere contestata la violazione degli articoli 4 e 28 del Codice di giustizia sportiva.
L’articolo 28 in particolare dice che qualsiasi tesserato di una società che si rende protagonista di atti di discriminazione di ogni genere è punito con la squalifica di quattro mesi e, nei casi più gravi, anche con la multa dai 15.000 ai 30.000 euro.

Dopo la gara con la Juventus, sono arrivate le scuse di Moioli, apparse però quantomeno forzate. “Mi scuso per l’espressione usata nei confronti di questo pseudo tifoso e per non essere stato in grado di mantenere la calma di fronte alle accuse gravi ed infamanti di questo signore che aveva preparato la provocazione”.
Singolare come si stia cercando di far ricadere la colpa sull’uomo che ha messo in atto la provocazione. Quali che siano state le sue parole, non si può mettere sullo stesso piano il comportamento di un tifoso e quello di un dirigente di un club, per di più se quest’ultimo pronuncia frasi discriminatorie. Ma d’altronde quando sei parte di una società il cui allenatore in passato ha definito “frasi goliardiche” i cori razzisti della curva della sua squadra, forse tutto ciò non dovrebbe essere una grossa sorpresa.