Un treno della Circumvesuviana è rimasto bloccato per 45 minuti sotto la galleria tra le stazioni di Seiano e Meta.

Secondo la testimonianza di chi era presente, tra i quali molti studenti, alcuni viaggiatori sono andati totalmente nel panico; qualcun sarebbe anche svenuto,  altri crollati in un pianto disperato.

Qualcuno ha provato a contattare i numeri di emergenza, il 112 e il 118, ma i tentativi sono stati vani.

Su quanto accaduto è anche giunta una parziale conferma dall’Ente Autonomo Volturno, che ha comunicato come “il treno della ore 14.48 da Sorrento per Napoli è ripartito da Meta con 45 minuti di ritardo” mentre “il treno delle 13.54 da Napoli per Sorrento, è ripartito da Vico Equense con 40 minuti di ritardo”.

Secondo le prime ricostruzioni, il guasto sarebbe avvenuto sul Metrostar 1148, con partenza da Sorrento alle ore 14.48 e diretto a Napoli. Il convoglio sarebbe rimasto fermo in galleria per una quarantina di minuti e per un certo periodo anche senza l’illuminazione, a causa della necessità di staccare le batterie della locomotiva di testa e agganciare quelle di coda.

Il treno quindi sarebbe tornato indietro alla stazione precedente dove i passeggeri sono stati fatti scendere e hanno potuto così proseguire la corsa con il treno successivo.

I pendolari sul convoglio, rimasto senza illuminazione e senza che fosse fornito ai viaggiatori alcun tipo di informazione, hanno dichiarato: “Il treno nuovo nel primo pomeriggio è rimasto bloccato per ben 45 minuti nella galleria tra Seiano e Meta, completamente al buio e senza alcun avviso dato ai viaggiatori”.

Diverse persone pare abbiano aperto le porte, forzandole per far entrare l’aria dato che i Metrostar hanno i finestrini che non possono essere aperti a mano.



Alcuni dei commenti lasciati dagli utenti sulla pagina Facebook satirica “Circumvesuviana. Guida alle soppressioni e ai misteri irrisolti”

“Il vagone in cui viaggiavo – racconta una utente – uno degli ultimi, non ha visto nessuna assistenza necessaria”.

“Abbiamo premuto tutti i pulsanti di emergenza, quelli che funzionavano mettevano solo in attesa”.

“Le luci sono mancate più e più volte”.

“Alcune persone hanno aperto le porte da soli per mancanza d’aria, dato che il treno nuovo ha quei vetrini che non si aprono sempre a mano, ma con il chiavino. È venuta una persona solo alla fine per controllare che non ne avessero aperte altre”.

“Alcune ragazze erano sedute a terra e piangevano”.

“Nessun annuncio dall’altoparlante o a voce è stato dato una volta che gli addetti sono arrivati nel nostro vagone”.



 

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