Il Comune di Castellammare di Stabia e le associazioni antiracket non si costituiscono parte civile al processo Olimpo bis, che vede alla sbarra il gotha della camorra stabiese. Sono 22 gli imputati a processo: si tratta di capi e affiliati ai clan D’Alessandro e Cesarano. Proprio per questo motivo, fa scalpore la scelta dell’Ente stabiese, attualmente amministrato dai commissari inviati dalla Prefettura di Napoli dopo lo scioglimento del consiglio comunale per presunte infiltrazioni camorristiche, che ha scelto di non costituirsi parte civile.
Il Comune di Castellammare di Stabia e le associazioni antiracket non si costituiscono parte civile al processo Olimpo bis
Tra gli imputati del processo (con reati che spaziano dalle estorsioni all’associazione mafiosa) figura Teresa Martone: si tratta della vedova di Michele D’Alessandro (fondatore della cosca del rione Scanzano) di recente scarcerata dopo una brevissima detenzione in carcere. Nell’elenco degli imputati figurano anche i figli Pasquale e Vincenzo D’Alessandro, così come Sergio Mosca e Paolo Carolei (rispettivamente suocero di Pasquale D’Alessandro e l’artefice, secondo gli inquirenti, del patto di alleanza tra i D’Alessandro e i Di Martino di Gragnano).
A giudizio anche l’imprenditore Liberato Paturzo, ritenuto il costruttore del clan egemone a Castellammare di Stabia. Il processo verte su 28 episodi estorsivi, che sarebbero stati consumati in città nel periodo compreso tra il 2006 e il 2017. Taglieggiati diversi imprenditori e commercianti locali, finiti sotto il giogo del clan D’Alessandro.
Il processo verte su 28 episodi estorsivi
Una città divisa in due, per gestire i traffici illeciti senza interferenze e garantire introiti da capogiro ad entrambe le cosche: e così la zona nord di Castellammare (quella che parte da Ponte Persica e tocca il rione Cmi, fino al confine con Pompei) sarebbe appannaggio del clan Cesarano, mentre il resto è sotto il controllo dei D’Alessandro. È l’elemento emerso nel corso delle varie fasi del processo, che vede alla sbarra vertici e gregari delle due organizzazioni criminali cittadine.