Momenti di concitazione e apprensione nell’aula 116 del tribunale di Napoli, durante l’udienza del processo per l’omicidio di Antonella Iaccarino, la donna di 48 anni morta dopo essere stata data alle fiamme il 5 settembre 2023 nel cortile di un condominio a Quarto, in provincia di Napoli. Il figlio minore della vittima ha infatti accusato un malore mentre venivano descritti i drammatici momenti che precedettero la morte della madre. Il ragazzo è stato subito accompagnato fuori dai familiari e soccorso.
La ricostruzione del litigio e l’accusa a Riccio
L’episodio è avvenuto mentre l’avvocato Luigi Musolino, legale di parte civile, stava pronunciando la sua arringa davanti alla Corte di Assise, soffermandosi sulla fase più cruenta del litigio tra la donna e il suo vicino di casa, Francesco Riccio, oggi imputato per omicidio volontario aggravato dai futili motivi. Il giovane, visibilmente provato, ha lasciato l’aula accompagnato dai parenti. Poco dopo sono giunti i sanitari del 118.
I familiari presenti in aula e la dinamica dell’aggressione
In aula erano presenti anche il marito di Antonella Iaccarino e gli altri due figli, accorsi per seguire l’udienza in cui si discuteva la responsabilità penale di Riccio, accusato di aver cosparso di liquido infiammabile – con ogni probabilità benzina – la vittima, per poi darle fuoco con un accendino, al culmine di un violento litigio scoppiato per questioni legate a un parcheggio condominiale.
Le parole dell’avvocato di parte civile: “La sua violenza è normalità”
Nel corso della sua arringa, l’avvocato Musolino ha chiesto che venga riconosciuta la piena responsabilità dell’imputato, sottolineando la gravità del gesto:
“È impensabile che si possa dare fuoco a una persona per una cosa del genere”, ha dichiarato.
Ha quindi richiamato l’etichetta con cui Riccio è stato definito dai media: “il mostro di Quarto”, aggiungendo:
“La sua violenza è normalità, non ha avuto pietà per la signora, la sua normalità è quella che oggi deve essere da voi stigmatizzata”.
L’avvocato ha anche ricordato il tentativo di linciaggio subito da Riccio nei minuti successivi al fatto, quando fu protetto a fatica dai carabinieri, subito intervenuti.
La richiesta del pubblico ministero: ergastolo
Al termine della requisitoria, il pubblico ministero Maurizio De Marco ha chiesto per Riccio la condanna all’ergastolo, ritenendo pienamente provato il dolo e la volontarietà dell’azione omicida.
Quarto, le diede fuoco dopo lite condominiale: 48enne morta dopo un un mese e mezzo di agonia
La linea difensiva: “Non voleva uccidere”
Diversa la strategia difensiva. L’avvocato Rosario Marsico, legale di Francesco Riccio, ha chiesto una riqualificazione del reato da omicidio volontario aggravato a morte come conseguenza di altro reato. Secondo la versione presentata dalla difesa, Riccio non avrebbe voluto colpire direttamente la vittima, ma avrebbe mirato a danneggiare la sua automobile. Nella confusione generata da altre persone presenti, che lo avrebbero afferrato e strattonato, avrebbe involontariamente versato parte del liquido anche sulla donna. Le fiamme si sarebbero poi propagate senza l’intenzione di causare la morte di Antonella Iaccarino.
Riccio ha deciso di non essere presente in aula durante la discussione dell’arringa difensiva.
Prove ammesse e aggiornamento sull’udienza
Nel corso dell’udienza, il giudice ha disposto, con l’accordo delle parti, l’acquisizione delle dichiarazioni dell’imputato già rilasciate in precedenza. È stata invece esclusa l’acquisizione della consulenza tecnica relativa alla trascrizione dei contenuti del telefono di Riccio, in quanto depositata oltre i termini previsti dalla chiusura della fase dibattimentale.
Sentenza rinviata al 21 maggio
La richiesta di replica da parte del pm De Marco ha comportato un rinvio della sentenza, inizialmente attesa per oggi. Il nuovo appuntamento è stato fissato alle 9.30 del 21 maggio.