La Polizia di Stato ha eseguito questa mattina sei ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di altrettante persone, gravemente indiziate di omicidio doloso aggravato dal metodo mafioso e porto abusivo di armi da fuoco in luogo pubblico.
Il provvedimento è stato emesso dal GIP del Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, a conclusione di un’indagine condotta dalla Squadra Mobile di Napoli, con il supporto del Commissariato Ponticelli.
Tre omicidi, una faida: il quadro investigativo
Le misure cautelari riguardano tre omicidi avvenuti tra il 2016 e il 2018 nel quartiere Ponticelli, in un contesto di guerra interna tra clan camorristici. Gli indagati sono ritenuti appartenenti al sodalizio Schisa/Minichini, all’epoca alleato del clan Rinaldi/Reale di San Giovanni a Teduccio, e coinvolti nella faida con l’ex alleato clan Sarno, alcuni dei cui vertici avevano iniziato a collaborare con la giustizia.
I delitti ricostruiti
-
30 gennaio 2016 – Omicidio di Mario Volpicelli: ucciso a colpi di arma da fuoco mentre rientrava a casa. Il movente sarebbe legato a una vendetta trasversale per legami familiari con un altro delitto.
-
7 marzo 2016 – Omicidio di Giovanni Sarno: assassinato nella sua abitazione. Era il fratello di due collaboratori di giustizia del clan Sarno, bersaglio della rappresaglia.
-
12 marzo 2018 – Omicidio di Salvatore D’Orsi: spacciatore ritenuto vicino al clan De Micco, fu freddato sotto casa e morì il giorno dopo in ospedale.
Le indagini si sono avvalse anche delle dichiarazioni di collaboratori di giustizia, che hanno permesso di ricostruire la dinamica e i mandanti degli omicidi.
Il principio di presunzione di innocenza
Gli indagati sono sottoposti a misura cautelare in fase di indagini preliminari e, come previsto dalla legge, sono presunti innocenti fino a sentenza definitiva.