Riciclaggio di denaro in centri scommesse: operazione dei carabinieri contro il clan D’Alessandro-Di Martino

Un altro duro colpo legato alle attività illecite del clan D’Alessandro-Di Martino, ormai sempre più un unico sodalizio criminoso capace di gestire centri scommesse e business illegali non solo a Castellammare di Stabia, ma anche a Gragnano e negli altri comuni dei Monti Lattari. Ieri mattina, il gip di Napoli, su richiesta della Dda partenopea, ha emesso 9 ordinanze di custodia cautelare in carcere contro altrettanti esponenti del nuovo cartello camorristico dell’area stabiese. Le misure restrittive sono state eseguite dai carabinieri del nucleo operativo di Torre Annunziata, diretti dal capitano Alessandro Amadei, con l’ausilio dei colleghi delle varie compagnie dell’arma interessate tra Campania, Puglia e Lazio. Tutto si riferisce alle due maxi inchieste denominate “Golden Gol” e “Golden Gol 2” sul riciclaggio di denaro sporco nelle scommesse su eventi sportivi, partite da Castellammare di Stabia, che hanno portato agli arresti di 25 persone il 15 ottobre 2010 e di altre 8 lo scorso 23 settembre. Si trattava di persone tutte ritenute vicine al clan D’Alessandro e al clan Di Martino, che si sono fusi per gestire meglio lo spaccio di stupefacenti e proprio le scommesse legali e illegali sugli eventi sportivi. I nove arrestati, alcuni dei quali già detenuti, sono tutti ritenuti responsabili a vario titolo di associazione per delinquere di tipo mafioso, associazione per delinquere finalizzata all’elusione di misure di prevenzione patrimoniale, esercizio di scommesse clandestine e riciclaggio di denaro di provenienza illecita. Le ulteriori prove presentate in seguito alle indagini hanno consentito di consolidare le acquisizioni investigative e di individuare più agenzie di scommesse gestite da prestanome ma in effetti nella disponibilità del cartello camorristico dell’area stabiese, che le utilizzava per riciclare denaro di provenienza illecita.

Il nome di spicco dell’organizzazione è quello di Vincenzo D’Alessandro, capo dell’omonimo clan, attualmente detenuto a Nuoro, e figlio del defunto ras Michele. Tra gli altri arrestati c’è Maurizio Lopez, dirigente a capo dell’ufficio “Quote e rischi” della società di scommesse Intralot tra il 2007 e il 2009. Lopez era stato arrestato meno di un mese fa, poi scarcerato dal gip di Roma in quanto non ritenuta necessaria per lui la misura cautelare in prigione, ed ora di nuovo in manette. Tra i nuovi arrestati ci sono due collaboratori di Lopez, a settembre solamente indagati: si tratta di Davide Ruggieri, 43 anni, e Vittorio De Gaetano, 31 anni, entrambi di Roma.

L’inchiesta, che inizialmente ha riguardato solo centri scommesse di Castellammare di Stabia, Gragnano e Sorrento, si sta allargando anche alle altre regioni italiane. E in Puglia, precisamente a Caporuso (provincia di Bari) sono stati arrestati Nicola De Tullio, 38 anni, e Carlo Pagone, 34 anni, ex titolari di centri scommesse ormai chiusi grazie ai quali il clan D’Alessandro-Di Martino, secondo la Dda di Napoli, riusciva a riciclare denaro utilizzando il sito “Betfari.com”, un portale apposito dove dirottare parte delle scommesse illegali. Di nuovo raggiunti dalle misure di custodia cautelare i vari Antonio Oscurato, Antonio De Simone ed Espedito Amodio, coinvolti nel blitz del 23 settembre scorso.

Dario Sautto

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